Basterà una sola dose di vaccino per godersi una serata al ristorante al chiuso, mentre sarà richiesta la doppia dose per i locali che prevedono un maggiore assembramento, come ad esempio le discoteche. È questo il piano del governo, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, per regolare le entrate all’interno dei locali pubblici con il Green pass. Un’ipotesi che dovrebbe essere inserita nel prossimo decreto che porterà con sé anche la proroga dello Stato d’Emergenza per altri tre mesi, ovvero fino al 31 ottobre 2021. Oltre al cambio dei criteri per i colori delle regioni.
Il Consiglio dei ministri si riunirà entro giovedì in modo da far entrare in vigore il decreto il 26 luglio. Fino alla firma del provvedimento la mediazione è comunque in corso e tiene conto delle resistenze già espresse dal leader della Lega Matteo Salvini — che ribadisce il suo via libera a Green pass «nei posti affollati, ma non per andare a mangiare la pizza» — e delle perplessità del Movimento Cinque Stelle. Una trattativa che mira comunque a raggiungere il risultato di lasciare aperte le attività, come del resto è stato chiesto da tutte le associazioni di categoria.
La formula che è in fase di valutazione non può però essere applicata a tutte le zone d’Italia. Con i nuovi criteri di valutazione per stabilire in che fascia di rischio inserire ogni regione, con la zona gialla che potrebbe scattare già col 5% delle terapie intensive occupate e il 10% degli altri reparti Covid, anche le disposizioni sull’accesso ai locali pubblici al chiuso cambieranno. In caso di zona gialla, arancione o rossa, le restrizioni saranno quindi sempre maggiori, anche per coloro in possesso di Green pass. L’obiettivo, comunque, è quello di riuscire a mantenere l’Italia in fascia bianca fino al 15 agosto, non penalizzando così il settore turistico e garantendo libera circolazione anche per chi viene dall’estero.
In questa nuova classificazione si tenderà a diversificare i luoghi dove più alto è il rischio di contagiarsi prevedendo un doppio livello di obbligo del Green pass. E dunque in questa prima fase di applicazione del decreto potrebbe essere sufficiente una sola dose di vaccino (ma anche un tampone negativo, oppure il certificato di guarigione nei sei mesi precedenti) per andare nei ristoranti al chiuso e in tutti gli altri luoghi dove i protocolli già prevedono regole di distanziamento. Una doppia dose sarebbe invece obbligatoria per i luoghi affollati, dove alto è il rischio di assembramento anche agli ingressi e all’uscita. L’elenco dovrebbe prevedere stadi, concerti, convegni, eventi, luoghi dello spettacolo, palestre. E consentire — sempre con la doppia dose di vaccino — di poter ballare nelle discoteche all’aperto. Per i ristoranti all’aperto non sarebbe invece prevista alcuna limitazione.