La variante Delta dilaga, i contagi giornalieri sono tornati sopra quota 3mila e c’è l’esigenza di mantenere aperta l’Italia, almeno fino al 15 agosto. Il governo avrebbe trovato una mediazione tra le forze politiche che lo sostengono per evitare che l’ondata pandemica in arrivo metta in crisi il sistema sanitario e, insieme, permettere a operatori turistici, ristoratori e imprenditori estivi di avere a che fare con nuove restrizioni da zona gialla o più scura. Prima di tutto, rimodulando il passaggio dalla zona bianca – attualmente previsto quando l’incidenza supera i 50 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti – e tarando i parametri a favore della saturazione degli ospedali.
Ma la misura che secondo gli esperti potrebbe salvare l’estate consiste nell’estendere il campo di azione del Green pass a discoteche e ristoranti al chiuso. Visto che il contagio, in questa fase, corre principalmente tra i giovani e i viaggiatori, si pensa a intervenire su uno dei luoghi prediletti per l’assembramento dei ragazzi. Le discoteche, fino a questo momento rimaste chiuse, potrebbero riaprire in concomitanza con l’entrata in vigore del decreto che ne consente l’accesso solo ai possessori del green pass. Certificato che, è bene ricordarlo, si ottiene con un tampone negativo – valido per 48 ore -, con il ciclo vaccinale (due dosi) completato da due settimane, o con una guarigione da Covid negli ultimi sei mesi. Sulla riapertura delle discoteche a queste condizioni, c’è già il parere favorevole del Comitato tecnico scientifico. Chi dovesse violare le norme relative al green pass, andrebbe incontro a una multa salata: 400 euro per gli avventori e chiusura di cinque giorni per i gestori dei locali. Stesse sanzioni si applicherebbero ai ristoranti al chiuso.
Le altre attività sulle quali i membri dell’esecutivo sembrerebbero aver trovato l’accordo ricadono nell’alveo dei trasporti, dello sport, delle feste, dei grandi eventi e degli spettacoli dal vivo. Al momento, il governo avrebbe deciso di rendere obbligatorio il green pass per viaggiare su aerei, navi e treni a lunga percorrenza. Escluso, invece, che il certificato venga richiesto per spostarsi con gli autobus o con i mezzi di trasporto cittadini. Se la curva epidemiologica dovesse mostrare trend in risalita anche dopo Ferragosto, non è escluso che il governo possa optare per l’estensione dell’obbligatorietà del green pass a ogni mezzo di trasporto. L’obbligo di Green pass verrà esteso anche a palestre, piscine e palazzetti per praticare attività fisica, stadi e arene per assistere agli eventi sportivi, ma anche ai concerti e in generale agli spettacoli del vivo. Ovunque ci sia il rischio di assembramento – a maggior ragione se l’attività prevede file all’ingresso o all’uscita -, il governo prevede di imporre l’uso del Green pass.
La lista dei luoghi dove si potrà accedere soltanto con la certificazione verde è ormai completata, la cabina di regia che dovrebbe svolgersi martedì servirà a mettere a punto gli ultimi dettagli. Senza escludere che il provvedimento possa entrare in vigore il 26 luglio. L’obiettivo del governo è mantenere tutta l’Italia in bianco almeno fino a Ferragosto e scongiurare la chiusura delle attività nonostante la corsa della variante Delta. Per questo nel decreto saranno inseriti i nuovi parametriche stabiliscono le fasce di rischio (bianca, gialla, arancione e rossa) non soltanto sulla base dell’incidenza del virus, ma anche sull’occupazione dei reparti ospedalieri e delle terapie intensive.
Attualmente il passaggio dalla zona bianca a quella gialla avviene se si superano i 50 nuovi contagi settimanali ogni 100 mila abitanti. In base a questo criterio alcune regioni potrebbero tornare in giallo già la prossima settimana, con tutte le limitazioni previste dalle norme in vigore, compreso il divieto di cenare al chiuso nei ristoranti. I governatori hanno chiesto una revisione e il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato che sarà inserita nel nuovo decreto. «Se la situazione continuerà a peggiorare dovremo avere una rete di protezione che ci consenta di tenere le attività aperte», ha detto Speranza. Il numero dei contagiati sale, soprattutto tra i ragazzi, ma nella maggior parte dei casi non c’è necessità di ricovero e per questo si è scelta la strada di lasciare aperte le attività privilegiando però chi decide di immunizzarsi in modo da impedire il più possibile la circolazione del virus. Anche per non arrivare in situazione di emergenza alla ripresa autunnale e soprattutto consentire il ritorno di studenti e professori in classe.