Per la Sicilia il passaggio dalla zona bianca alla zona gialla, da lunedì 23, è quasi una certezza: manca soltanto il sigillo della cabina di regia che si esprimerà venerdì. Anche se la Regione, non potendo arrestare l’ondata di contagiati, prova a salvarsi aumentando i posti letto. La Sardegna, in bilico, può sperare ancora di salvarsi, visto che per uno dei parametri è ben sotto la soglia di guardia.
Il nuovo monitoraggio sui ricoveri per Covid-19 diffuso da Agenas (aggiornato al 16 agosto) registra un nuovo aumento di ospedalizzazioni in area medica e in terapia intensiva in diverse regioni d’Italia. La curva segnala una crescita a livello nazionale delle terapie intensive che salgono al 5% di occupazione (+1%) mentre sul fronte regionale le cose continuano a peggiorare per almeno 3 regioni a rischio zona gialla. I parametri in vigore da luglio fissano al 10% e 15% la soglia di occupazione di terapie intensive e reparti ordinari per il passaggio dal bianco al giallo. Tuttavia, per cambiare fascia bisogna anche superare la soglia dei 50 nuovi casi settimanali ogni 100mila abitanti.
In Sicilia le terapie intensive sono occupate al 9%, mentre cresce ancora dell’1% il tasso di ricoveri Covid nei reparti ordinari, che ora tocca il 16%: la soglia critica è stata superata. A inizio luglio la Sicilia, tra le regioni oggi in vetta per numero di contagiati, era intorno a 10 positivi su 100 mila abitanti. Oggi arriva a 140,16: numeri anche questi ben lontani dalla soglia minima dei 50 contagi ogni 100mila abitanti previsti per una zona bianca.
Non va meglio alla Sardegna che ha raggiunto, rispettivamente, il 9% e l’11% di saturazione dei posti letto in area medica e in terapia intensiva. E un tasso di incidenza sui positivi che si attesta sui 147,3 casi su 100mila abitanti. Seguita con apprensione anche la parabola della Calabria che registra meno casi delle prime ma tuttavia ha già il 14% dei suoi posti letto nei reparti ordinari assegnati a pazienti Covid.
La differenza tra zona bianca e zona gialla sta in poche restrizioni, ma fondamentali da rispettare: mascherina obbligatoria anche all’esterno e numero di commensali limitato. La maggior parte delle restrizioni della zona gialla sono decadute col tempo: tutte le attività sono state riaperte (tranne le discoteche) e il coprifuoco è stato eliminato il 21 giugno sul territorio nazionale. Bar, pub e ristoranti potranno essere aperti anche a cena senza limiti di orario, ma ci sarà una soglia per quanto riguarda il numero di persone non conviventi sedute allo stesso tavolo. In zona bianca, il limite è di sei persone al chiuso, mentre all’aperto le tavolate sono libere. Se si dovesse tornare in zona gialla, la soglia sarebbe di quattro persone, sia per i tavoli all’interno che all’esterno.