Colf, badanti, baby-sitter ma anche autisti dei tir, lavoratori agricoli e dell’edilizia. Alcune stime parlano di circa 100 mila addetti, soltanto in Italia, vaccinati con preparati non approvati dall’Ema, l’agenzia europea del farmaco, eppure necessari nelle filiere della logistica e del welfare. Per questo il ministro della Salute, Roberto Speranza, avrebbe intrapreso un dialogo con la Commissione Ue per far approvare un documento che consenta la più ampia circolazione dei lavoratori nei Paesi dell’Unione come prevedono i trattati.
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«Stiamo provando in Commissione Ue a far approvare un documento che preveda il mutuo riconoscimento dei vaccini anche non comunitari ai fini della libera circolazione delle persone e del rilascio della certificazione verde», afferma il ministro Speranza in un’intervista a La Stampa. Così si darebbe la possibilità di equiparare anche quei lavoratori a quelli validi per il Green pass rendendoli legali ed evitare che soggetti già vaccinati debbano comunque tamponarsi ogni 48 ore.
In Italia sono migliaia le colf e badanti dell’est Europa o del sud-est asiatico ad aver ricevuto il russo Sputnik o uno dei cinesi Sinovac e Sinopharm. Nessuno dei tre medicinali è stato approvato dall’Ema. Per l’Agenzia europea del farmaco, ma anche l’Aifa, si tratta di vaccini non considerati sicuri, altrimenti sarebbero stati già approvati in emergenza come accaduto nei mesi scorsi con gli altri (Pfizer, Moderna e Astrazeneca) validi per il Green pass. D’altra parte, i dati parlano chiaro: i cinesi Sinopharm e Sinovac hanno un’efficacia appena superiore al 50%, per Sputnik si arriva al 90% ma con dati ritenuti “incompleti” dall’Ema. Il vaccino russo, poi, non ha avuto il via libera neanche dall’Oms.Dice Gianni Rezza, alla guida della direzione Prevenzione del ministero della Salute, che «c’è una lista di vaccini riconosciuti dall’Organizzazione mondiale della Sanità che non comprende lo Sputnik, ma include i vaccini cinesi Sinovac e Sinopharm, per i quali si sta valutando la possibilità di prendere una decisione assieme agli altri Paesi Ue».
Per lo Sputnik verrebbe però in soccorso l’accordo bilaterale firmato tra Italia e San Marino suggellato da un decreto legge che ha prorogato di recente la deroga all’obbligo del certificato verde per i sammarinesi vaccinati appunto con Sputnik fino al 31 dicembre. Potrebbe essere presa una misura analoga per i lavoratori domestici o dell’edilizia, dell’est Europa, principalmente provenienti da Moldavia ed Ucraina, Paesi extra-Ue. Negli ultimi giorni si era ipotizzata anche una terza dose aggiuntiva per chi ha ricevuto due somministrazioni di un preparato non approvato da Ema. Ma è una strada meno percorribile e con qualche incognita. Serve un doppio parere positivo dell’Aifa, l’agenzia italiana del farmaco, e del Comitato tecnico-scientifico. La bontà della vaccinazione eterologa, che garantirebbe buoni risultati di copertura, è fuor di dubbio. Ma sono ancora poche le evidenze scientifiche sulla combinazione tra vaccini approvati e non.