Da quando il governo ha annunciato l’obbligo del Green Pass per tutti i lavoratori a partire dal 15 ottobre, il numero delle somministrazioni giornaliere del vaccino contro il coronavirus è cresciuto, ma di poco: “l’effetto Green Pass”, come è stato definito dai giornali, si è visto solo nella terza settimana di settembre. Poi la curva delle prime dosi si è progressivamente abbassata fino ad arrivare ai livelli di febbraio 2021, la prima fase della campagna vaccinale.
Se il Green Pass, nelle intenzioni del governo era di aumentare il numeri delle persone vaccinate, a quindici giorni dall’introduzione dell’obbligo si può dire che quell’effetto non c’è stato: negli ultimi due mesi il numero delle prime dosi somministrate è stato sempre in calo nonostante oltre 7,4 milioni di persone non abbiano ancora aderito alla campagna vaccinale. Ma c’è di più. In Italia si fanno più terze che prime dosi. Significa che sono di più coloro che si fanno somministrare il “booster”, il vaccino di rinforzo, di quelli che scelgono di iniziare il ciclo.
«Questa settimana abbiamo avuto 210.000 nuovi vaccinati rispetto agli oltre 420.000 della settimana scorsa con una riduzione del 52%, almeno in quelle fasce dei lavoratori che si pensava potessero rispondere in maniera più decisa a questa misura». Così il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, a margine di un incontro al ‘Forum sistema salutè a Firenze. Nei frigoriferi italiani ci sono al momento 11 milioni di dosi ancora da somministrare, simbolo di una campagna vaccinale in rallentamento. «Rispetto alla platea disponibile per gli immunodepressi – continua Cartabellotta – con le dosi addizionali siamo al 25% e per quanto riguardo la dose booster siamo al 33% di copertura».
In realtà un effetto c’è stato: dalla metà di settembre, quando è stata annunciata l’estensione dell’obbligo, non c’è stata una crescita delle prime dosi somministrate, mentre dal 15 ottobre, quando è entrato in vigore, il numero dei tamponi è aumentato in modo significativo. In realtà, una leggera crescita delle somministrazioni è avvenuta nella terza settimana di settembre, quando il numero delle prime dosi giornaliere era aumentato da 50mila a 70mila per arrivare a circa 80mila nella settimana tra il 20 e il 26. Ma l’aumento si è interrotto poco dopo: le vaccinazioni sono rimaste stabili per qualche giorno, per poi ritornare alle 50mila somministrazioni giornaliere prima di un’ultima crescita, piuttosto contenuta, il 14 ottobre, quando sono state somministrate 76.697 prime dosi. Giovedì 28 ottobre sono state somministrate meno di ventimila prime dosi, per la precisione 19.583.