L’Italia resta tutta in zona bianca, nonostante la risalita dei contagi. Ma ci sono alcune regioni che hanno parametri alti e, se la curva epidemiologica continuerà a risalire, il rischio è che cambino fascia prima di Natale. Tra quelle più a rischio ci sono: Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Calabria e Bolzano. Anche se la soglia dei 50 positivi ogni centomila abitanti, uno dei tre parametri necessari per passare in zona gialla, è stata superata in 13 regioni su 21.
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Il passaggio dalla zona bianca a quella gialla avviene sulla base di tre parametri: l’incidenza settimanale di nuovi positivi deve superare i 50 casi ogni 100mila abitanti, il tasso di occupazione in area medica deve essere oltre il 15%, il tasso di occupazione in terapia intensiva deve essere oltre il 10%.
In Friuli Venezia Giulia l’incidenza dei nuovi casi è pari a 156,85 e l’occupazione dei posti in terapia intensiva è 10%. La situazione in area medica rimane abbondantemente sotto la soglia critica perché è al 9% ma l’attenzione rimane comunque alta. Molta preoccupazione anche per la provincia autonoma di Bolzano dove ci sono 216,09 casi settimanali e l’occupazione in area medica è all’11% anche se è confortante il dato delle terapie intensive che è 4%. La Calabria ha un’incidenza di 54,59, posti occupati per il 12% e terapie intensive al 5%. E continuano a salire i casi nel Lazio che ha registrato un’incidenza settimanale di 72,5, ma la situazione dei ricoveri è sotto controllo perché nei reparti c’è un’occupazione pari all’8% e in terapia intensiva è al 6%.
Intanto sono 13 le regioni che hanno superato i 50 casi settimanali. Si tratta di: Abruzzo (57,96), Calabria (54,59%), Campania (71,99), Emilia Romagna (67,99), Friuli Venezia Giulia (156,85), Lazio (72,5), Marche (63,93), provincia autonoma di Bolzano (216,09), provincia autonoma di Trento (70,59), Sicilia (52,78), Toscana (61,8), Umbria (59,3), Veneto (91,94).
E sono dieci le province con i contagi in crescita. Quella con l’incidenza-monstre è Trieste: 410 contagi ogni centomila abitanti. Mentre nella regione il numero di positivi è triplicato in un giorno. In città, ricorda Repubblica, c’è uno dei più bassi indici di vaccinazione: un cittadino su tre non è protetto. Le terapie intensive sono a un punto dal livello di guardia del 10%. E nelle scuole sono più di 1.000 gli studenti e i docenti in quarantena. Segue la provincia autonoma di Bolzano dove l’incidenza è a 189, i ricoveri al 12% (il limite è 15%) anche se la percentuale di occupazione delle terapie intensive è ancora al 4%. Poi c’è Rieti, la provincia che traina la ripresa dell’epidemia nel Lazio, dove l’incidenza è arrivata a 113 casi e negli ultimi giorni preoccupano i contagi a scuola. A seguire ci sono Catania (102), Padova (100), Siena (97), Gorizia (94), Siracusa (93), Forlì-Cesena (90) e La Spezia (86).