Altro che rivoluzione, come gongolava Amadeus parlando dell’edizione 2021 del Festival di Sanremo vinta dai Måneskin. Un anno dopo non si evidenzia alcuna svolta dal primo ascolto delle 25 canzoni in gara. Non si avverte alcuna scossa tale da sovvertire la tradizione sanremese. Tutt’altro, si torna all’antico. Sembra resuscitata la formula di Canzonissima, gara di canzoni in onda tra il 1956 e il 1975 che viveva sulle sfide tra ugole veteromelodiche come quella di Claudio Villa e il geghegè di Rita Pavone e Gianni Morandi. Sessant’anni dopo i ruoli s’invertono: sono Morandi, Massimo Ranieri (antichi rivali stile Rivera e Mazzola ai tempi di Canzonissima) e Iva Zanicchi i dinosauri che cercano di evitare l’estinzione difendendosi dall’assalto di famelici rapper, trapper, talent, neotrash. A svettare, alla fine, sono però proprio i “soliti noti”.
Anche perché la gran parte delle nuove leve rasenta l’omologazione: basti pensare che due autori si dividono ben 8 brani dei 25 in gara. Sono il giovanissimo Alessandro La Cava, il co-autore di Malibù, il brano più ascoltato del 2021, (Rkomi, Noemi, Sangiovanni, Matteo Romano) e Davide Petrella (Giusy Ferreri, Achille Lauro, Emma, Elisa).
Rispetto all’anno scorso, quando la cappa della pandemia ricopriva di malinconia e tristezza la maggior parte dei brani, questa volta si avverte la voglia di fuggire alla paura imposta dalla pandemia, della quale non c’è alcun accenno, a parte una mascherina buttata lì in un verso, a parte la fine del mondo evocata da La rappresentante di lista o l’invito ad «aprire le porte» di Gianni Morandi. Ballo e sesso sono le valvole di sfogo e di fuga. «Fottitene e balla tra i rottami per restare a galla», suggerisce D’Argen D’Amico, e Ditonellapiaga e Donatella Rettore danzano ammiccando al sesso libero: «Vengo ripetutamente e non m’importa del pudore, delle suore me ne sbatto totalmente e non mi fare la morale che alla fine, se Dio vuole, è solamente una questione di chimica». Di sesso occasionale parla anche Tananai, uno dei tre giovani promossi “big” sul campo. Racconta amori tossici e porno Achille Lauro, mentre la coppia di esordienti Highsnob & Hu si destreggia nello shibari, «disciplina giapponese che consiste nel legare una persona in un contesto erotico».
Ma andiamo a scorrere le 25 canzoni che faranno da colonna sonora dall’1 al 5 febbraio nelle serate di Rai1, sottolineando che si tratta di un giudizio inevitabilmente provvisorio, pronto ad essere rivisto dopo le esibizioni sul palco dell’Ariston con l’accompagnamento dell’orchestra.
“Domenica” Achille Lauro
Fa il verso a sé stesso, a quello di Rolls Royce, raccontando di città peccaminose, tra cani, gatti, donne pericolose, amore come overdose, vita vissuta più come un porno che un romanzo rosa. Poca originalità, ma c’è da scommettere che punterà tutto sulle sue performance shock. Frase cult: «Fanculo a Rolling Stone». All’epoca dei Pooh «perduti nel Corriere della Sera» era considerata pubblicità occulta e la band fu obbligata a scegliere un più generico «giornale della sera».
Voto: 5,5
“Perfetta così” Aka Seven
Reduce dal successo di Amici di Maria De Filippi e dalla conquista del premio “Best Italian Act” agli MTV Europe Music Awards 2021, porta un brano più cantato che rappato. Più amore che strada. D’altronde è un beniamino del pubblico delle teenager. Radiofonica. Frase cult: «Bella nei tuoi difetti, nelle imperfezioni»
Voto: 4
“Duecentomila ore” Ana Mena
È un tormentino in quota latino che porta la firma di Rocco Hunt. Frase cult: «M’ama non m’ama un fiore, America latina, un Cuba Libre…».
Voto: 3
“Inverno dei fiori” Michele Bravi
Autobiografico, intimo, nel suo stile per un autore/interprete in cerca di una nuova fase artistica. Frase cult: «Fioriamo adesso, prima del tempo, anche se è inverno, tu insegnami come si fa ad insegnare la felicità, per dimostrarsi che se fossimo dei suoni, sarebbero canzoni».
Voto: 5 e mezzo
“Ogni volta è così” Emma
Femminista a muso duro, alla sua maniera (e un po’ alla Loredana Bertè), la salentina risulta talvolta un po’ fuori registro. Frase cult: «Siamo sante o puttane e non vuoi restare qui e neanche scappare». Francesca Michielin dirigerà l’orchestra per lei.
Voto: 5
“Dove si balla” Dargen D’Amico:
Divertente, ballabile e una frase che diventerà un tormentone: «Fottitene e balla». Tra Vasco, Jovanotti e Gabry Ponte. Frase cult: «Ma va a capire perché si vive se non si balla».
Voto: 6
“Chimica” Ditonellapiaga e Rettore
Electro-pop retrò, incontro simbiotico fra una icona anni Ottanta e una sua giovane fan. «È una questione di chimica» cantano le due, prima di ansimare come Donna Summer con un alto tasso erotico: «Le tue labbra sulle mia labbra, la mano sulla coscia incalza…». Divertenti, ballabili e trasgressive, faranno scandalo con la frase cult: «Vengo ripetutamente e non m’importa del pudore, delle suore me ne sbatto totalmente e non mi fare la morale che alla fine, se Dio vuole, è solamente una questione di chimica».
Voto: 6,5
“O forse sei tu” Elisa
Un tocco di classe ed eleganza, e una grande prova vocale. La cantante triestina torna sul palco dove vinse 21 anni fa con Luce (Tramonti a nord est) con una canzone intima, delicata, potente, tra le migliori del Festival. Frase cult: «Quella stupida voglia di vivere sempre sempre sempre».
Voto: 7,5
“Miele” Giusy Ferreri
Un brano confuso e confusionario. Sembra folk, quasi uno stornello, vagamente country, griffato o graffiato da Takagi e Ketra e Federica Abbate che garantiscono una forza radiofonica. Frase cult: «Che cos’è fino a qui senza te, è una lama che sa di miele»
Voto: 4,5
“Abbi cura di te” Highsnob & Hu
Una trap ballad per la strana coppia di questo Festival. Frase cult: «Io provo piacere nel sentir dolore come lo shibari».
Voto: 5,5
“Ovunque sarai” Irama
Neoromantico, neomelodico, neotrash. Neo. Con l’autotune a correggere il sapore di anni Settanta. Frase cult: «Se sarò in terra mi alzerai, se farà freddo brucerai»
Voto: 3
“Brividi” Mahmood & Blanco
Sono i favoriti di questo Festival, anche se la canzone non è da brividi. È un pezzo lento, giocato sulle voci dei due e, in particolare, sul falsetto dell’interprete di Soldi. Frase cult: «E ti vorrei rubare un cielo di perle e pagherei per andar via».
Voto: 6
“Apri tutte le porte” Gianni Morandi
È uno dei pochi che non si autocita. O, almeno, lo fa con ironia e intelligenza grazie anche all’aiuto di Jovanotti. Fatti mandare dalla mamma e il twist anni Sessanta incontrano il rock e il rapper di Cortona. Esce fuori un brano divertente nello stile dell’episodio precedente di Allegria. Frase cult: «A forza di credere che il male passerà sto passando io e lui resta, mi devo trascinare presto fuori di qua».
Voto: 7
“Sei tu” Fabrizio Moro
Non urla, non sbraita. Insomma, è meno incazzato del solito. Anzi si lascia cullare da una nostalgica melodia, nella quale annega. Senza originalità. Frase cult: «Sei tu il mondo che passa attraverso i miei occhi».
Voto: 4
“Ti amo e non lo so dire” Noemi
Questa volta la “rossa” si affida a Mahmood per il testo ed a Dardust che la riempie di suoni elettronici. È una power ballata minimalista, complessa, con un synth che simula il battito del cuore. L’inciso svolta con un beat possente e giro di basso. Difficile da assimilare al primo ascolto. Frase cult: «Quella stronza che non cambierà per te… Ma ti amo ti amo ti amo non lo so dire».
Voto: 5,5
“Lettera di là dal mare” Massimo Ranieri
Non sarà Perdere l’amore, ma quasi, con un coinvolgente crescendo finale d’orchestra. È un tuffo nel passato in tutti i sensi. L’emigrazione è quella degli italiani che a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento affollavano i bastimenti diretti in America, con riferimenti a quella odierna. La canzone segue una melodia antica, morriconiana a tratti. Frase cult: «La notte non finisce mai, l’America lontana di là dal mare. Dove piove fortuna, dov’è libertà e l’acqua è più pura di un canto».
Voto: 6,5
“Ciao ciao” La Rappresentante di Lista
Unici a rappresentare quest’anno la Sicilia a Sanremo, presentano un brano allegro, teatrale. Parte come una canzoncina per bambini («Con le mani con le mani ciao ciao, con i piedi con i piedi ciao ciao, con le gambe con il culo, coi miei occhi ciao ciao»), finisce come un brano distopico, apocalittico: «Mentre mangio cioccolata in un locale/ mi travolge una vertigine sociale/ Mentre leggo uno stupido giornale/ in città è scoppiata la guerra mondiale». Disco music revival. Frase cult: «Questa è l’ora della fine, romperemo tutte le vetrine, tocca a noi, non lo senti? Come un’onda arriverà, me lo sento, esploderà esploderà».
Voto: 7
“Insuperabile” Rkomi
Prima volta a Sanremo per il campione delle classifiche del 2021 con Taxi Driver, titolo portafortuna che viene citato nel testo. Ritmo sostenuto, trap scandita su un riff rock and roll. Molto radiofonico. Potrebbe essere la sorpresa del Festival. Frase cult: «Le sabbie sono diventate rosse/ abbiamo rovinato anche il cognome dei nostri/ siamo una sconfitta perfetta, bambina».
Voto: 5,5
“Virale” Matteo Romano
Senza infamia né lode. Una canzone d’amore in sintonia con la sua generazione. Frase cult: «L’amore riappare/ va in tendenza e risale, diventa virale».
Voto: 4,5
“Farfalle” Sangiovanni
Il trionfo della banalità e del deja vu. Trash-pop adatto alle radio, che quest’anno hanno un ruolo decisivo nelle giurie sanremesi. Frase cult: «Sei una botta di ossigeno in mezzo all’industria»
Voto: 4
Tananai: Sesso occasionale
Altra “nuova proposta” promossa “big”. Electro-pop con rigurgiti di anni Sessanta. Frase cult: «Troviamoci una casa non finiamoci più nel sesso occasionale»
Voto: 4
Giovanni Truppi: Tuo padre, mia madre, Lucia
È la meravigliosa anomalia di Sanremo2022. Un alieno capitato per errore sul palco dell’Ariston che canta l’amore con un testo poetico, originale. Un cantautore d’altri tempi, al quale danno man forte in questa occasione Pacifico e Niccolò Contessa (I Cani). È un dialogo d’amore sceneggiato come un film in note e parole. Un brano difficile, destinato a conquistare il premio della critica. Frase cult: «Amore mio, per vivere facciamo cose stupide/ lo sai, per sopravvivere, semplifichiamo il più possibile. Ma cosa c’è di semplice?».
Voto: 7,5
“Tantissimo” Le Vibrazioni
Pop-rock alla loro maniera, anche se si intravede un timido ma incerto tentativo di aggiornamento. Frase cult: «C’era una casa, un divano e vuoti da colmare ed un bel fiore nero è il mio presente».
Voto: 4,5
“Voglio amarti” Iva Zanicchi
Con quella voce così, anche se talvolta esagerata, la standing ovation del pubblico paludato dell’Ariston riuscirà a strapparla a ogni uscita. È una canzone debole, un classicone che si regge soltanto sull’ugola e sulla classe dell’Aquila di Ligonchio. Frase cult: «E se un giorno scoprirò nel mio cuore una ruga in più sarai tu».
Voto: 4
“Ora e qui” Yuman
Il vincitore delle Nuove Proposte propone un nu-soul all’italiana con una costruzione alla Alex Britti per una prova vocale convincente. Frase cult: «Notti appese ad uno schermo a fare le sei… Le sei!».
Voto: 6
Infine, da segnalare l’annuncio di Amadeus dei ricordi di Franco Battiato e Raffaella Carrà, scomparsi nello scorso anno, e di Lucio Dalla per i dieci anni dalla sua dipartita.