Sei isolano, devi rientrare a casa e non hai il Green pass “rafforzato”? Mi spiace, sei costretto a restare sulla terraferma. Succede anche questo durante la pandemia di Covid in Italia. Tra decreti legge, obbligo vaccinale e restrizioni varie c’è anche una norma che nega la continuità territoriale tra le isole e il resto d’Italia. Dal 10 gennaio chi vive su un’isola e non ha il Green Pass “rafforzato”, perché non si è vaccinato o perché ha ricevuto per ora solo la prima dose, non può più spostarsi in traghetto verso il continente.
È quello che è successo a Fabio Messina, agente di commercio di Palermo, rimasto fermo a Villa San Giovanni per quattro giorni perché senza il Super Green pass non gli è stato consentito di salire sul traghetto. «La dignità umana finisce sotto i piedi. Non si capisce perché si possa passare tranquillamente tra una regione e l’altra sulla terraferma e per raggiungere le isole questo non sia possibile. È un problema di disuguaglianza tra cittadini. La libertà di movimento è garantita in tutta Europa, tanto che io, paradossalmente, potrei prendere la mia auto e andare in Norvegia e nessuno mi fermerebbe per chiedermi conto del fatto che non ho il Green pass. Però, guarda caso, non posso tornare a Palermo». Una sentenza del Tribunale di Reggio Calabria ha ritenuto fondate le ragioni a supporto del ricorso avanzato dai legali dell’uomo: adesso Fabio Messina munito di tampone antigenico e di mascherina Ffp2, oltre che, chiaramente, di documento di viaggio, potrà affrontare il viaggio di rientro in Sicilia a bordo del traghetto.
L’agente di commercio palermitano non è l’unico ad aver subito tali discriminazioni, ma il suo caso emblematico, grazie al deputato di Alternativa Francesco Sapia, sarà oggetto di interrogazione parlamentare al governo Draghi. «La vicenda sembra dimostrativa della discriminazione operata dal Governo italiano in manifesta violazione del Regolamento 953 del 2021 del Parlamento europeo e, segnatamente dell’art. 36, secondo cui, in pratica, il possesso di un certificato di vaccinazione che attesti l’uso di uno specifico vaccino anti-Covid non dovrebbe costituire una condizione preliminare per l’esercizio del diritto di libera circolazione». Secondo Sapia, inoltre, nello specifico «appaiono anche violati alcuni diritti primari previsti della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e, in particolare, quelli contemplati all’articolo 1, secondo cui la dignità umana è inviolabile e deve essere rispettata e tutelata; all’articolo 6, in base al quale ogni individuo ha diritto alla libertà e alla sicurezza; all’articolo 21, che vieta ogni forma di discriminazione fondata, tra l’altro, sulle convinzioni personali, e all’articolo 45, secondo cui ogni cittadino dell’Unione ha il diritto di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri».
Il decreto legge del 30 dicembre, che ha esteso il certificato vaccinale a tutti i mezzi di trasporto pubblici, ha suscitato le proteste degli isolani che per motivi di lavoro o salute devono raggiungere le altre regioni italiane. Una deroga è stata prevista per le isole minori. Un’Ordinanza del ministero della Salute, adottata su proposta del ministero dei Trasporti, ha stabilito per i soli motivi di salute e di studio, l’accesso ai mezzi pubblici per lo spostamento da e per isole minori sarà infatti possibile con il Green pass base (test antigenico o molecolare negativo) e non rafforzato fino al 10 febbraio.
La prima richiesta è arrivata dal Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci che chiesto «l’adozione di un correttivo all’attuale formulazione dell’articolo 9-quater (del decreto legge 229/21), consistente nell’adozione di misure preventive e di controllo sanitario non penalizzanti rispetto a quelle vigenti nelle altre Regioni italiane» evidenziando come lo Stretto di Messina appartiene a un’unica conurbazione «un’area integrata nella quale quotidianamente si muovono dalla Sicilia alla Calabria e viceversa, anche più volte al giorno, innanzitutto per esigenze lavorative, ma anche sanitarie e di altra natura, migliaia di cittadini siciliani e calabresi (oltre quattromila)».
Anche per il sindaco di Messina, Cateno De Luca, il provvedimento «costituisce una palese violazione del diritto alla libera circolazione dei cittadini dell’Unione Europea e interrompe di fatto la continuità territoriale con la Sicilia peraltro già scarsamente garantita. È una anomalia che va modificata urgentemente non solo per garantire l’attraversamento ma anche per scongiurare effetti tragici che questa norma sta generando per la salute pubblica». De Luca chiarisce di aver chiesto come amministrazione allo Stato di apportare delle variazioni alla legge: «Bloccherò lo Stretto di Messina domenica 16 gennaio alle 10, se lo Stato non cambierà la normativa che disciplina il Green Pass per attraversare questi tre chilometri di mare».