Medico, biologo e virologo francese, Luc Montagnier è ricordato soprattutto per aver vinto un Premio Nobel per la medicina nel 2008, per il suo contributo fondamentale nella scoperta del virus dell’Hiv Ancora oggi, è sempre attivo nella ricerca contro il virus e di un provvidenziale vaccino, così come nei progetti di prevenzione dell’Aids. Non a caso è cofondatore della “Fondazione mondiale per la ricerca e prevenzione dell’Aids”, ruolo che affianca a quello di professore presso l’Istituto Pasteur di Parigi.
Fra gli scienziati che hanno espresso dubbi sui vaccini anti-Covid, la sua è diventata subito una delle voci più autorevoli. A partire già dai primi mesi dalla pandemia, in cui spiegava che il Covid-19 era un virus nato da un laboratorio in cui si stava studiando il vaccino contro l’Hiv. La nascita in vitro del virus è una tesi ancora molto discussa anche se finora non è mai stata dimostrata. Montagnier ha espresso, inoltre vari dubbi riguardo alla sicurezza e all’utilizzo dei vaccini contro il coronavirus. Per questo a Milano si sono radunate oltre mille persone, pronte ad ascoltare le sue parole.
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«La salvezza dell’umanità e la fine di questa emergenza sarà nelle mani dei non vaccinati. Saranno i non vaccinati a salvare l’umanità», ha affermato Montagnier al presidio organizzato in piazza 25 Aprile a Milano dal senatore Gianluigi Paragone. «Non è solo il vaccino a curare: è una combinazione di cure che eliminerà questa malattia. Questo vaccino non cammina da solo. C’è stato un enorme errore di strategia. Contrariamente a quello che era stato detto, questi vaccini non proteggono assolutamente. Ed è quello che sta venendo fuori pian piano. Questo è riconosciuto a livello scientifico da tutti oggi. Non sono solo gli esperimenti scientifici che lo dicono, ma anche gli esami sui malati. Invece di proteggere, può succedere che favorisca altre infezioni. La proteina che è stata utilizzata nei vaccini per proteggerci da questo virus in realtà è tossica. Il vaccino non è nato per uccidere, ma per proteggere e ci sono stati tanti morti, anche giovani sportivi che hanno problemi importanti, per colpa di questo vaccino. È un crimine assoluto dare oggi questi vaccini a dei bambini».
«Ancora oggi – ha detto Montagnier – nessuno può prevedere gli effetti che il vaccino avrà in futuro. Chiedo a tutti i miei colleghi di fermare assolutamente la vaccinazione di massa con questo tipo di vaccino. I medici oggi sono perfettamente informati di quello che sto dicendo, e dunque dovrebbero intervenire subito perché ne va di mezzo il futuro dell’umanità. Tanti paesi si sono dimenticati delle cure, non esiste soltanto il vaccino, esistono dei farmaci che non sono stati utilizzati e che funzionano benissimo, come gli antibiotici. L’uomo vincerà se si concentra sulla legge della natura e solo su quella. Cosa direi a un giovane oggi? Dovete assolutamente agire, ognuno di voi, e trovare la verità nascosta dietro le menzogne. Viva la libertà».
Nato a Chabris, un piccolo paesino francese dove attualmente vive, il 18 agosto 1932, Luc Montagnier si laurea nel 1953 in scienze biologiche e, dopo la morte per tumore del padre, si iscrive alla facoltà di medicina per dedicarsi poi successivamente all’oncologia, ottenendo il dottorato di ricerca in medicina alla Sorbona nel 1960.
Nel 1972 viene nominato capo dell’Unità Oncologica Virale dell’Istituto Pasteur e nel 1974 direttore del Centre national de la recherche scientifique (Cnrs). Nel 1983 riesce a isolare il virus che in seguito sarà chiamato Hiv, ma per molti anni combatte con il collega statunitense Robert Gallo che gli contende la paternità della scoperta. Nel 1986 Montagnier riesce a isolare un secondo ceppo del virus Hiv, chiamato Hiv-2, maggiormente diffuso in Africa, e viene insignito del premio Albert Lasker per la ricerca medica. Nel 2008 arriva anche il Nobel per la medicina. Il suo impegno nei progetti di prevenzione dell’Aids e nella ricerca di un vaccino che possa essere efficace contro questa patologia non si è mai spento negli anni successivi, portandolo a collaborare con vari virologi di fama internazionale.