Almeno dal punto di vista delle quarantene e della didattica a distanza è un nuovo inizio di anno scolastico. Con il decreto approvato il 2 febbraio, infatti, il governo ha cambiato, per la quarta volta da settembre, le regole per la gestione dei casi di positività in classe. Arrivando a separare, sin dalla primaria, il destino degli studenti vaccinati o guariti dai loro compagni non vaccinati: al quinto caso in 5 giorni alla primaria e alle medie (e al secondo alle superiori) gli alunni che hanno fatto la dose di richiamo o sono usciti dal Covid da non più di 120 giorni resteranno in classe in autosorveglianza per 5 giorni e indossando la mascherina Ffp2 per altri 5 giorni; i non vaccinati (o i vaccinati con una dose) andranno in quarantena precauzionale, per lo stesso periodo di tempo, e seguiranno le lezioni da remoto.
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Il decreto introduce i tamponi “fai da te” (che si comprano in farmacia, al supermercato oppure online) per scuole dell’infanzia ed elementari. Fino a 4 casi, infatti, si rimane tutti in classe, ma se un bambino dovesse mostrare sintomi del virus, «dovrà sottoporsi – si legge nella bozza del decreto – ad un tampone, molecolare, antigenico oppure “autosomministrato”». In caso quest’ultimo desse esito negativo, per rientrare in classe basterà l’autocertificazione. È la prima volta che a questo esame viene dato valore ufficiale.
I bambini della scuola dell’infanzia, che per lo più non sono vaccinati e non hanno l’obbligo della mascherina in classe, restano a scuola fino al quinto contagio del proprio gruppo o classe. Poi stanno a casa in quarantena, che è ridotta da 10 a 5 giorni. Per rientrare è sufficiente un tampone antigenico fatto in farmacia, dove è gratuito con la prescrizione del medico.
Alle scuole elementari i bambini vaccinati restano sempre a scuola: dopo il primo caso nella classe dovranno indossare per 10 giorni la mascherina Ffp2. I non vaccinati andranno in Dad a partire dal 5 caso. Per tornare dovranno mostrare l’esito di un tampone molecolare o antigenico anche fatto in farmacia dove è gratuito con la prescrizione del pediatra. Nel caso in cui un bambino presenti sintomi compatibili con il Covid, è sufficiente un tampone anche autosomministrato a casa con l’autocertificazione del genitore.
Alle scuole medie e superiori niente Dad per i guariti, gli esenti e i vaccinati da meno di 120 giorni o con il booster. Vanno in Dad al secondo caso nella classe coloro che ancora non hanno completato il ciclo vaccinale. Staranno a casa per 5 giorni (e non più per 10) e potranno tornare con tampone negativo anche della farmacia (gratuito con prescrizione del medico). Nel caso in cui uno studente presenti sintomi compatibili con il Covid, è sufficiente un tampone anche autosomministrato a casa con l’autocertificazione del genitore.
Intanto Agostino Miozzo, ex coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico, in un’intervista rilasciata a La Stampa critica la discriminazione a scuola tra vaccinati e non. E la Dad «deve diventare un momento straordinario, non può essere un escamotage per affrontare problemi antichi che restano irrisolti. Oltre alla Dad adesso si parla di Dad e di didattica mista, una cosa cervellotica. È un sistema fuori dal mondo che peserà moltissimo su questa generazione». Ma «Il problema non è l’assenza di impianti ventilazione dopo due anni di Covid. Sono costosi, complessi, difficili da installare in scuole che spesso sono in edifici antichi. Il problema è che dopo due anni ancora ci sono decine di migliaia di classi sovrabbondanti e nulla si fa per risolvere il problema. Se ci fossero meno studenti nelle classi avremmo risolto anche il problema della ventilazione». Mentre «la discriminazione in ambito scolastico tra chi è vaccinato e chi non lo è non mi piace. Bisogna evitarla utilizzando un monitoraggio costante attraverso tamponi a tappeto».