«Benvenuto Presidente». Così è stato accolto il presidente del Consiglio Draghi dagli alunni della scuola media “Dante Alighieri” di Sommacampagna, in provincia di Verona. «Non sono stato eletto, nominato. Il presidente Mattarella mi ha chiamato e mi ha detto se me la sentivo. Ho detto si e mi sono venute in mente le cose che dovevo fare. Perché la responsabilità è anche agire, fare le cose». La responsabilità è anche dare l’esempio verrebbe da dire. E le immagini che ci vengono restituite della giornata di Draghi tra gli studenti, non rappresentano un bell’esempio. C’è un dettaglio che è salta subito agli occhi: Draghi non indossa la Ffp2, mentre è circondato da studenti mascherati e distanziati.
La politica impone una regola ed è la prima a non rispettarla: «È fatto obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo chirurgico, o di maggiore efficacia protettiva, fatta eccezione per i bambini sino a sei anni di età, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei predetti dispositivi e per lo svolgimento delle attività sportive». E l’obbligo, secondo quanto previsto dall’ormai noto decreto riaperture, legato al “superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19”, resterà in vigore fino alla conclusione dell’anno scolastico. Cresce, intanto, il pressing della politica dopo la la proposta del sottosegretario all’Istruzione, Rossano Sasso, di abolire le mascherine in classe almeno per gli esami di maturità.
Nel frattempo, i numeri che misurano la diffusione del Covid continuano a migliorare: un quadro che incoraggia la richiesta di eliminare l’obbligo di indossare la mascherina anche a scuola, come già accaduto nella maggior parte dei paesi europei. Per rimuovere questa misura in Italia occorrerebbe però un intervento normativo. E il ministro della Salute, Roberto Speranza, qualche giorno fa, ha ribadito che un’eventuale decisione in questo senso dovrebbe avere l’avallo della comunità medica: «Non sono valutazioni da affidare alla politica, a decidere sarà la scienza».
E intanto, i ragazzi, nonostante il caldo torrido, alla faccia della massiccia adesione alla campagna vaccinale e a dispetto della scarsissima pericolosità del Covid nella loro classe anagrafica, dovranno
continuare a indossare la mascherina fino al 15 giugno. E quelli cui toccheranno gli esami di Stato, addirittura, saranno costretti a coprirsi naso e bocca fino a luglio inoltrato, visto che la regola resterà in vigore «fino a fine anno scolastico», maturità compresa.
E non si ha neanche la certezza che, dopo questa inutile vessazione, a settembre, si torni sui banchi di scuola senza le mascherine. «Spero che l’anno prossimo non ci sia più bisogno di mascherine in classe e che la pandemia non ritorni», ha detto Draghi agli studenti di Sommacampagna. Intanto, lui l’ha già abbandonata.