Cambia tutto, o forse no. Su quarantena e tamponi Covid pare ormai uno Speranza bis. Dopo l’annuncio di una nuova campagna di comunicazione sull’importanza dei vaccini contro il Covid-19 e l’influenza stagionale, il ministro Orazio Schillaci pare abbia concesso una timida apertura alla fine delle quarantene per i positivi asintomatici. O almeno ad una loro riduzione. Però ancora mancano le ordinanze.
«Stiamo lavorando anche sulla quarantena per far sì che soprattutto i pazienti asintomatici positivi possano rientrare prima», ha detto il ministro della Salute Orazio Schillaci. L’isolamento domiciliare dovrebbe continuare a durare cinque giorni dalla scoperta della positività, ma si potrà uscire di casa senza bisogno di esibire un tampone negativo ma con l’accortezza di indossare la mascherina in caso di sintomi residui. In pratica per la quarantena da Covid ci si comporterà quasi come per una influenza con febbre, ma con qualche cautela in più. Questa in estrema sintesi l’ipotesi di «semplificazione» evocata proprio dal ministro della Salute Orazio Schillaci per l’isolamento domiciliare e in linea con un parere appena prodotto dall’Istituto Lazzaro Spallanzani.
Il ministro della Salute Orazio Schillaci ha anche confermato che il tema dell’addio al tampone di fine quarantena sarà affrontato in «un’ordinanza che stiamo mettendo a punto». Il testo conterrà indicazioni più precise, ma l’orientamento è chiaro: «I pazienti asintomatici positivi al Covid, dopo 4 o 5 giorni, credo si possano far tornare all’attività normale. Anche chi ha una sintomatologia lieve può tornare prima, dopo almeno 24 ore di assenza di febbre, magari con qualche precauzione come la mascherina, per proteggere i più fragili», ha detto Schillaci ospite ieri a Porta a Porta su Rai 1. «Oggi per il Covid dobbiamo avere le stesse accortezze che avevamo prima per influenza. Quando si sta bene si può tornare a lavoro».
Schillaci nei giorni scorsi era stato categorico: su questi argomenti leggeremo i dati e poi valuteremo. Anche Meloni conferma che il governo seguirà la scienza. Ma certo rispetto alla linea rigorista di Speranza ci si aspetta un po’ più di coraggio. Sul fronte vaccini, invece, non cambia nulla. Meloni a Bali ha confermato che è grazie alle dosi di Pfizer e Moderna se ci siamo usciti dalla pandemia. E l’idea del neo ministro sembra quella di dare il via ad una campagna su Covid e influenza che sia unica, con tanto di spot e testimonial con «attori non professionisti, nella speranza che tutti possano capirne l’importanza». «Prima che i virus inizino a circolare più rapidamente – ha spiegato Schillaci – abbiamo bisogno dell’impegno di tutti per far sì che chi è più fragile capisca l’importanza di vaccinarsi».
Il governo allo stesso tempo valuta però la revoca delle sanzioni previste per chi non si è vaccinato contro il Covid: «Gli unici due stati che hanno messo multe ai non vaccinati e le hanno poi revocate sono Austria e Grecia. Per ora da noi sono rimaste, vediamo se ci saranno provvedimenti, in tal senso, da parte del Parlamento», ha detto il ministro. L’eliminazione era stata prevista attraverso un emendamento del governo nel decreto legge Aiuti ter, che poi però non è stato presentato.