Sulla gestione di una pandemia clinicamente quasi estinta, l’Italia stenta a voler seguire l’esempio degli altri Paesi che si sono lasciati alle spalle gran parte delle restrizioni. Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, in un colloquio con i giornalisti, ha annunciato l’iniziativa di voler proseguire sulla via tracciata da Speranza: «Stiamo lavorando al lancio, a breve, di una campagna di comunicazione congiunta sull’importanza dei vaccini contro il Covid-19 e l’influenza stagionale con una particolare attenzione al target degli anziani e dei fragili».
Durante un colloquio con il Sole 24 Ore il nuovo ministro della Salute Schillaci, spiega le emergenze della Sanità e le prime misure a cui sta lavorando. A quanto risulta, il primo impegno del ministro, in vista della legge di bilancio ormai alle porte, sarebbe quello di garantire una nuova ondata di “premi ai medici”. I medici da «gratificare» con una indennità sono soprattutto quelli che lavorano nei reparti più stressati dal Covid e che comunque già da anni vivono una fuga di camici bianchi, «come quelli che lavorano nei pronto soccorso».
Per quanto riguarda il Covid l’approccio è chiaro: il responsabile della Sanità italiana annuncia che «se i dati continueranno ad essere buoni, le regole sull’isolamento diventeranno meno rigide», ma che «presto sarà lanciata una nuova campagna di vaccinazione». «Stiamo lavorando a una campagna di comunicazione per rilanciare le vaccinazioni contro il Covid e l’influenza da fare anche insieme».
In un Paese ancora intontito dalla grande manipolazione di massa subita per quasi tre anni, deve trovare posto quella normalizzazione promessa dal governo Meloni. Normalizzazione che non può assolutamente prescindere da un totale cambio di paradigma nei riguardi del Covid, il quale consenta di non trattarlo più alla stregua della peste bubbonica, come è stato fatto dai precedenti governi, bensì valutandolo nella sua attuale, assai bassa patogenicità.
Per questo motivo occorre smetterla di prendere come parametro per giustificare il mantenimento di alcune misure, o addirittura per introdurne di altre, il livello dei contagi. Ebbene, interpellato sul promesso allentamento delle restrizioni vigenti, su tutte la sempre più incomprensibile quarantena dei positivi al tampone, questa l’ennesima gelata del ministro della Salute Schillaci: «Saranno adottate in base ai dati sull’andamento della pandemia che, ad oggi, sembrano migliorati ma restiamo prudenti perché la stagione fredda è appena agli inizi». Insomma, ancora una volta si sceglie ancora la linea della “prudenza”, per mantenere nel Paese un regime di sorveglianza assolutamente anacronistico.