Tutte le allergie, che siano alimentari o da contatto, sono dovute a una risposta anomala del sistema immunitario. Ma se per alcune sostanze è sufficiente evitarne l’esposizione, non è così per il nichel. Il nichel è il ventiquattresimo elemento per abbondanza nella crosta terrestre: un metallo pesante presente un po’ ovunque, nel terreno e nelle acque, ed è assorbito dagli organismi viventi, quindi, presente in tantissimi alimenti di origine animale e vegetale. È presente in molti oggetti di uso quotidiano (pentole, occhiali, chiavi, bijoux, monete), nei coloranti per tessuti, nei cosmetici, nei prodotti per l’igiene personale e nei detersivi. Prima di vedere cosa fare in caso di allergia al nichel scopriamo, intanto, con la dottoressa Daria Caminiti, specialista in otorinolaringoiatria ed esperta in allergologia, cos’è, come si manifesta e quali sono le cause.
Come si manifesta l’allergia al nichel?
«La dermatite da contatto è il primo sintomo che può indurre a sospettare una possibile reazione a questo metallo o alle leghe che lo contengono. La DAC si sviluppa di norma sulla cute delle mani quando queste entrano a contatto con oggetti contenenti nichel (orologi, accendini, cellulari, maniglie, forbici, stoviglie e pentole); ai lobi delle orecchie (bijoux) o anche sulle mucose del cavo orale (protesi). Recentemente, oltre alle reazioni cutanee, è stata anche osservata una Sindrome sistemica da allergia al nichel (Snas), caratterizzata dall’insorgenza di sintomi generalizzati (cefalea, orticaria, prurito, dolori addominali, diarrea o costipazione, rinite e asma) che sono strettamente correlati all’ingestione di questo metallo nella normale alimentazione».
Quali sono le cause dell’allergia al nichel?
«Come tutte le allergie, anche quella al nichel è causata da un errore del sistema immunitario, che reagisce alla presenza di questo metallo, in realtà innocuo, per difendere l’organismo dalla sua presenza. Una volta sviluppata l’allergia il sistema immunitario si attiverà tutte le volte in cui l’organismo entrerà in contatto con il nichel, scatenando una risposta allergica. La causa alla base di questa attivazione impropria non è nota, ma l’allergia può essere almeno in parte attribuita a una predisposizione genetica. I pazienti, infatti, sono spesso soggetti già allergici o con familiarità all’allergia al nichel e soprattutto donne (poiché indossano in percentuale maggiore rispetto al sesso maschile accessori o gioielli che contengono questo metallo), ma anche persone con mansioni lavorative che implicano il contatto con metalli pesanti».
Quali sono i sintomi più frequenti?
«I sintomi tipici dell’allergia al nichel compaiono in genere da 24 a 72 ore dopo il contatto e comprendono in genere: dermatite (eczema) nel punto di contatto, che si manifesta in forma di puntini o vescicole; prurito, talvolta molto severo; rossore; bruciore o dolore; gonfiore. Le eruzioni cutanee possono durare fino a 2-4 settimane e, nei casi più gravi, possono evolvere a ferite o ulcerazioni in caso di contatto prolungato e continuo. Ma oltre ai sintomi tipici della dermatite allergica da contatto, recentemente è stata osservata una Sindrome sistemica da allergia al nichel (Snas)»
Che cos’è la Sindrome sistemica da allergia al nichel?
«La Snas è una sindrome caratterizzata dall’insorgenza di sintomi generalizzati che sono strettamente correlati all’ingestione di questo metallo nella normale alimentazione. Il nichel si trova in particolar modo nel terreno e nelle acque ed è assorbito dagli organismi viventi, quindi, presente in tantissimi alimenti di origine animale e vegetale. La caratteristica principale della Snas è la presenza, con o senza dermatite da contatto, di altri sintomi spesso invalidanti e non riconducibili immediatamente al metallo: crampi e gonfiore addominali, stipsi o diarrea, nausea e vomito, mal di testa, stomatite e afte, febbre, difficoltà respiratoria nasale e asma, dolori articolari, orticaria, angioedema».
Quali sono i test per diagnosticare l’allergia al nichel e la Snas?
«La diagnosi prevede inizialmente la raccolta attenta ed accurata della storia clinica del paziente per poi passare alla valutazione allergologica con l’esecuzione dei test completi. Nel caso di allergia al nichel o ad altri metalli, o nel caso della Snas, l’esame diagnostico gold standard è il patch test. Il patch test prevede l’apposizione di cerotti che contengono le diverse sostanze da testare per 48-72 ore. Si procede poi alla lettura del patch test: si tolgono i cerotti e si osserva la cute ricercando ed osservando se vi sono reazioni avverse cutanee. Ma basta un comunissimo prelievo del sangue per valutare l’eventuale intossicazione da metalli pesanti. È estremamente importante stare attenti a tutti coloro che vi indicano e vi propongono esami non validati dal Ministero della Sanità, quali il test muscolare per le allergie, biorisonanza, il test cutaneo elettrodermico, il citotest, il test del capello, e tutti gli altri metodi di diagnosi e di terapia delle malattie allergiche anomali e non scientificamente comprovati. Questi non devono trovare posto in una professione corretta e vanno proscritti, perché spesso portano all’adozione di diete altrettanto irrazionali dal punto di vista allergologico».
Come viene trattata l’allergia al nichel?
«La terapia per coloro che manifestano allergie al nichel o che soffrono di Snas è una terapia nutrizionale di esclusione degli alimenti che contengono nichel, associata ad una terapia farmacologica. La terapia farmacologica solitamente prevede la somministrazione della levocetirizina e di probiotici per ripristinare l’equilibrio della flora intestinale. Diversi studi hanno dimostrato l’efficacia di sostanze che sono in grado di chelare determinati ioni soprattutto quelli del nichel, del mercurio e del cadmio facilitandone l’espulsione dall’organismo. Da qui la nostra equipe, grazie alle importanti risorse tecnico-scientifiche messe a disposizione dal dr. Vincenzo Aletta, biologo nutrizionista clinico e consulente dell’azienda farmaceutica SuaRhe Biomedica, ha messo in commercio un chelante che rappresenta una grande speranza per coloro che sono affetti da allergia al nichel e Snas. Le sostanze presenti nel nostro prodotto sono in grado di agganciare, appunto “chelare”, determinati ioni soprattutto quello del nichel e degli altri metalli pesanti, agevolando l’eliminazione dell’elemento inquinante o tossico attraverso le feci e soprattutto attraverso le urine, senza nessuna controindicazione o complicanza. Questo chelante accelera i risultati ottenuti dal trattamento nutrizionale di privazione, per cui il paziente in molto meno tempo potrà ottenere la risoluzione della patologia».