In Germania si terrà la prima udienza della causa intentata da un operatore sanitario contro BioNTech per presunti effetti collaterali del suo vaccino contro il Covid-19, di cui la farmaceutica tedesca è produttrice insieme all’americana Pfizer. Dopo le dichiarazioni rilasciate lo scorso marzo dal ministro della salute tedesco Karl Lauterbach in merito alla necessità di indagare sugli effetti avversi post vaccino Covid e di istituire un fondo che vada a coprire l’erogazione di indennizzi, qualcosa si muove in Germania.
Come riporta l’agenzia Reuters, tutto è partito dalla denuncia di una donna, assistita dallo studio legale Rogert & Ulbrich, che ha citato la farmaceutica per almeno 150mila euro di danni fisici e materiali. La donna, la cui identità resta anonima ma che appartiene alla categoria dei sanitari, denuncia l’insorgere di eventi avversi come aritmia cardiaca e nebbia cerebrale dopo la somministrazione del farmaco sperimentale di Pfizer e Biontech.
Non è la prima causa intentata contro il colosso farmaceutico tedesco: solo lo studio legale Rogert & Ulbrich rappresenta più di 600 persone con sospetta reazione avversa da vaccino a mRna. Il farmaco prodotto da Biontech, che ha sede a Magonza, in collaborazione con Pfizer è quello maggiormente somministrato in tutta la Germania e i casi tedeschi rappresentano il maggior numero di richieste di risarcimento che BionTech ha affrontato in tutto il mondo. L’avvocato Ulbrich sostiene che analisi del sangue dei propri assistiti hanno dimostrato l’insorgenza di una “sindrome da immunodeficienza acquisita con il vaccino” o “V-AIDS”, sindrome che però secondo la scienza ufficiale non esiste.
Da parte sua BionTech rimanda le accuse al mittente, e sostiene anzi di aver fiducia nel respingimento della richiesta perché a detta della farmaceutica, «dopo più di 2,6 miliardi di dosi somministrate in tutto il mondo» non sarebbero state identificati potenziali effetti collaterali diversi da quelli già elencati nelle rispettive informazioni sul prodotto. Peccato però che come più volte denunciato da avvocati e associazioni di tutta Europa, la farmacovigilanza sugli effetti a medio e lungo termine sia stata pressoché nulla e sono ampiamente documentate le difficoltà per chi denuncia un danno post vaccino di veder riconosciuta la correlazione.
In ogni caso resta aperto il nodo su a chi spetterebbe l’erogazione dell’eventuale risarcimento, qualora la querelante dovesse vincere la causa. Come ben sappiamo, infatti, i contratti stipulati dalla Commissione Europea per conto degli Stati membri con le aziende farmaceutiche, compresa Pfizer-Biontech, contengono esoneri di responsabilità totale o parziale, sia per i costi legali che per i potenziali risarcimenti, che a questo punto potrebbero essere totalmente a carico degli Stati.