Il giorno dell’annuncio tanto atteso è arrivato. E paradossalmente mette fine all’unico elemento di suspense dell’ennesima scontata campagna elettorale russa. Vladimir Putin si candida alle presidenziali del prossimo marzo che lo incoroneranno presidente della Russia per la quinta volta, fino al 2030. Ieri durante una cerimonia per i soldati impegnati nella guerra in Ucraina Putin ha fatto sapere che si candiderà alle prossime elezioni presidenziali, come ampiamente previsto. Giovedì i membri del Consiglio federale, la camera alta del parlamento russo, avevano votato all’unanimità per scegliere i giorni dal 15 al 17 marzo del 2024 come date per il voto.
«È una fase dove decisioni importanti devono essere prese. Correrò per la presidenza della Federazione Russa». A dispetto dei suoi 71 anni, Putin domina la politica russa da quasi 25 e se l’anno prossimo comincia il suo quinto mandato da presidente. Fu eletto per due mandati dal 2000 al 2008, quando la durata della carica era di quattro anni, e adesso è in carica da altri due mandati consecutivi, quasi 12 anni, visto che la presidenza ora ne dura sei. Dal 2008 al 2012, durante la presidenza di Dmitrij Medvedev, suo stretto alleato, Putin era stato primo ministro.
Non c’era alcuna incertezza, tutti erano convinti che si sarebbe ricandidato, eppure il capo del Cremlino ha deciso di tirarla per le lunghe, nonostante nel 2020, con le restrizioni sanitarie e la pandemia, avesse chiamato i russi a votare per scegliere se cambiare o no la costituzione, e il cambiamento principale riguardava l’abolizione della regola che impone al presidente di non fare più di due mandati consecutivi. La Costituzione venne cambiata e Putin si è risparmiato la fatica di dover pensare a un escamotage come fece nel 2008, quando mise Dmitri Medvedev a fare il presidente, per sé prese la carica di primo ministro, e il cambiamento era soltanto di facciata. Il voto del 17 marzo sembra un esercizio estetico per truccare con parvenze democratiche un regime, tanto Putin vincerà e le elezioni in Russia sono un rito dall’esito scontato.
In questi decenni Putin ha trasformato la Russia in una dittatura e con la riforma del 2020 ha raggiunto l’obiettivo di rimanere presidente fino al 2036 : era l’ultimo sviluppo di un piano che gli osservatori seguivano e commentavano da tempo, cioè quello di poter rimanere presidente oltre il 2024, termine dopo il quale altrimenti non si sarebbe più potuto ricandidare. Alexei Navalny, uno dei più noti oppositori politici di Putin, aveva sostenuto che quello di Putin fosse un tentativo di farsi presidente a vita: nel 2036 Putin avrà 83 anni. Nel caso in cui riuscisse davvero a farsi eleggere presidente per altre due volte, Putin supererà Josip Stalin in quanto a permanenza al potere in Russia.