Un’esplosione a Dahiyeh, quartiere della periferia sud di Beirut, scuote il Medio Oriente. Tra le macerie del palazzo colpito sono state recuperate almeno sei vittime: tra loro Saleh al-Arouri, vice capo del cosiddetto Politburo di Hamas, il più importante organo politico dell’organizzazione. Anche se Tel Aviv non ha ancora rilasciato nessun commento ufficiale, la National News Agency (NNA), l’agenzia di stampa statale libanese, ha scritto che l’esplosione è stata causata da un bombardamento israeliano mirato contro un ufficio del gruppo armato radicale palestinese Hamas.
Tre persone descritte come «fonti nella sicurezza» hanno confermato all’agenzia di stampa Reuters che l’attacco sarebbe stato compiuto dall’esercito israeliano, che finora non ha commentato la cosa e si è rifiutato di farlo anche su esplicita richiesta di diversi giornali. Ismail Haniyeh, leader di Hamas, ha detto che nell’esplosione sono stati uccisi anche Samir Fendi e Azzam al-Aqra, due comandanti delle brigate al Qassam, l’ala armata di Hamas. Haniyeh ha aggiunto che sarebbero stati uccisi anche altri membri dell’organizzazione, ma non ha specificato quanti e chi siano.
Il quartiere Dahiyeh si trova nel sud di Beirut, è a prevalenza musulmana sciita ed è noto per essere la sede di diversi uffici del gruppo armato radicale sciita libanese Hezbollah, uno stretto alleato di Hamas (che invece è un gruppo sunnita, l’altro grosso ramo dottrinale dell’Islam). Hezbollah sta sostenendo Hamas dall’inizio della guerra con Israele: continuando a bombardare il territorio israeliano tiene l’esercito del paese impegnato su un altro fronte oltre a quello con la Striscia di Gaza.
Il Politburo di Hamas, di cui al-Arouri era uno dei più importanti dirigenti, è un consiglio di 15 membri di cui fanno parte soltanto figure politiche, e che ha la sua sede principale in Qatar. Il leader del Poliburo è dal 2017 Ismail Haniyeh: al-Arouri era il suo vice ed era di base in Libano, dove era responsabile dei rapporti con Hezbollah. Dalle elezioni interne di Hamas del 2021 era anche il responsabile delle questioni che riguardano la Cisgiordania, l’altro territorio che i palestinesi amministrano con un certo grado di autonomia, che però non è amministrato da Hamas ma dal partito palestinese Fatah, assai più moderato. Al-Arouri era anche uno dei fondatori delle brigate al Qassam.
In un comunicato il primo ministro del Libano, Najib Mikati, ha definito l’esplosione a Beirut «un nuovo crimine di Israele», che punterebbe a trascinare il Libano nella guerra. Il Libano è stato più volte invaso da Israele, l’ultima nel 2006, e i rapporti tra i due paesi rimangono tesi. La guerra nel 2006 cominciò dopo una serie di attacchi al confine non molto diversi da quelli degli ultimi mesi. Furono uccisi più di mille libanesi, molti dei quali civili. La guerra tra Israele e Hamas invece è iniziata il 7 ottobre del 2023 con un attacco di Hamas in territorio israeliano, in risposta al quale Israele ha bombardato, assediato e poi invaso via terra la Striscia di Gaza.
Senza rivendicarne la paternità, Israele definisce un «attacco chirurgico contro la leadership di Hamas» l’operazione con cui è stato ucciso a Beirut Al-Arouri. Israele «non si assume la responsabilità di questo attacco. Ma chiunque sia stato, deve essere chiaro: non si è trattato di un attacco allo Stato libanese. Chiunque ha fatto questo, ha compiuto un attacco chirurgico contro la leadership di Hamas», ha dichiarato alla televisione statunitense Msnbc Mark Regev, consigliere del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.