«Se necessario sì a mascherine, chiusura delle scuole, limitazioni di spostamenti e assembramenti». Non solo le raccomandazioni rilasciate Roberto Speranza ai tempi della psicosi indotta che abbiamo chiamato “emergenza sanitaria”. E non è nemmeno l’ultima sparata televisiva dei televirologi Bassetti o Burioni. Sono le indicazioni promosse dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, all’interno del nuovo Piano pandemico 2024-2028.
Gli anni dell’emergenza Covid non hanno insegnato nulla. Per difenderci da un’altra eventuale pandemia useremo gli stessi strumenti: igiene delle mani, distanziamento, mascherine, tamponi, chiusure, lockdown, dad e vaccini. E persino i tanti contestati Dpcm con cui Conte prima e Draghi poi hanno governato l’emergenza sanitaria da Covid-19. Nel nuovo piano pandemico i vaccini continuano ad essere «le misure preventive più efficaci». E «in condizioni emergenziali, può diventare necessario imporre limitazioni alle libertà dei singoli individui al fine di tutelare la salute della collettività».
Ci voleva il governo del centrodestra, quello del «mai più Green pass», per rispolverare proprio tutto quel contestato armamentario di misure restrittive con il nuovo “Piano strategico operativo di preparazione e risposta ad una pandemia da patogeni a trasmissione respiratoria a maggiore potenziale pandemico 2024-2028” pronto ad essere inviato alla Conferenza Stato Regioni per la sua ratifica finale.
Il vecchio Piano scade il 24 gennaio prossimo. La diffusione della bozza, visionata dall’agenzia Ansa e pubblicata dal Quotidiano Sanità, è stata accolta dalle contestazioni delle opposizioni: M5s e Pd hanno infatti ricordato come la presidente del Consiglio, quando era all’opposizione, li abbia attaccati proprio per il ricorso a vaccini e lockdown. «Ora ricalca perfettamente le misure decise dal governo Conte durante la pandemia», si legge in una nota.
«Dalle bozze che alcuni organi di stampa hanno riassunto», scrivono i parlamentare M5s delle commissioni Affari sociali di Camera e Senato, «emerge che il piano prevederebbe tutti i provvedimenti adottati nel 2020, dall’uso delle mascherine all’igiene delle mani, dai test diagnostici al distanziamento sociale, dalla chiusura delle attività lavorative non essenziali e delle scuole alla limitazione degli assembramenti e degli spostamenti della popolazione, fino alla permanenza in casa dei cittadini limitando la circolazione, dunque il lockdown. In pratica, il ministero della Salute ha preso il piano del governo Conte contro l’emergenza Covid, ha fatto copia-incolla e l’ha trasformato nel nuovo piano pandemico del Paese». Su X ha invece parlato il deputato e capogruppo Pd in commissione Affari sociali Marco Furfaro: «Anni ad occhieggiare ai novax, ai no greenpass, a contestare le misure di restrizione e mettere in dubbio l’efficacia dei vaccini, per poi preparare un piano pandemico che ricalca esattamente le stesse cose fatte dai tanto odiati Conte e Speranza. La destra è sinonimo di ipocrisia. Un continuo inganno alle persone, per poi prenderle in giro una volta al potere».
Distanziamento sociale, chiusure, divieti di movimento e uscita da casa, coprifuoco e lockdown. E le sanzioni per chi non si uniforma, le misure di polizia, l’uso restrittivo della tecnologia per garantire un controllo strettissimo sui cittadini. Il tutto mentre a Davos, nella riunione dei “signori del mondo” si parla con insistenza di una fantomatica “Malattia X”, che causerà una pandemia terribile e molto peggiore del Covid. A Davos ne parlano come se fosse dietro l’angolo. Solo che nella realtà non c’è, non esiste. Mentre i cittadini aspettano ancora di conoscere gli errori fatti durante la pandemia da Covid-19. Serve una commissione di inchiesta seria per per appurare le responsabilità di chi ha preso pesantissime decisioni in nome dell’emergenza sanitaria.