Il conflitto in Ucraina giunge al giorno 710. E potrebbe anche allargarsi. «La guerra può arrivare da voi perché abbiamo a che fare con Putin». Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, intervistato dal direttore del Tg1 Gianmarco Chiocci, non si smuove dalla linea della guerra a oltranza contro l’esercito russo. «Per quanto riguarda la guerra sul terreno c’è stallo. È un dato di fatto», ammette Zelensky. Che però attribuisce la causa di questa situazione alle forniture militari arrivate, a suo dire a rilento, dalla Nato e dall’Europa: «È mancato qualcosa – dice – Ci sono stati ritardi negli equipaggiamenti e i ritardi significano errori. Noi combattiamo contro terroristi servono mezzi tecnici moderni per fronteggiare uno dei più grandi eserciti del mondo».
Mancano pochi giorni al secondo anniversario della guerra e il presidente Volodymyr Zelensky insiste sulla necessità per l’Italia e gli altri Stati Ue di sostenere l’Ucraina militarmente, agitando la minaccia di un conflitto allargato a tutto il continente: «La guerra può arrivare da voi perché abbiamo a che fare con Putin e quando la guerra arriverà nessuno sarà pronto. Gli eserciti europei non sono pronti, sarà uno shock. Dov’è la garanzia che la Nato reagirà prontamente? Chi ne parla? Nessuno», dice il presidente ucraino al Tg1.
Lo stallo sul terreno intanto è un dato di fatto, come evidenzia lo stesso Zelensky: «A distanza di due anni è importante che siamo riusciti a difendere il nostro Stato. Circa il 26% del territorio nazionale è ancora sotto l’occupazione ma vediamo che l’esercito russo non riesce ad avanzare in maniera significativa. Li abbiamo fermati». Poi prosegue: «Oggi il Paese sa cos’è la guerra, purtroppo molte famiglie hanno perso cari, ci sono feriti e molti al fronte, ma non siamo soli, siamo riusciti a unire i leader mondiali. I primi giorni – ricorda Zelensky – erano molto diversi, la gente era molto spaventata. All’inizio c’era tanto caos, un’invasione inaspettata, di notte, gli attacchi sulle città. La gente era scioccata, adesso è diverso abbiamo cominciato a difendere nostra terra e le famiglie. Non avevamo alternative».
Rispetto alla posizione dell’Italia, Zelensky ha voluto ringraziare il nostro Paese per gli aiuti, elogiando anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: «È una persona molto seria e molto forte, ha influenzato la decisione di aprire i negoziati di adesione all’Ue. L’Italia è dalla nostra parte».
Il presidente ucraino ha detto inoltre di essere determinato: «Sono ucraino amo e difendo l’Ucraina. Questo è il mio dovere, lo devo fare altrimenti non riusciremo a resistere. Per questo non ho mai pensato di mollare. Non si può credere alla vittoria del male», aggiunge ancora Zelensky. L’Ucraina oggi è diversa, più vicina all’Europa. Oggi l’Ucraina ha un esercito più forte, è dotata di mezzi occidentali. Siamo più esperti. A volte siamo un po’ stanchi, a volte forse arroganti, ma non possiamo concedere alla Russia la possibilità di prevalere grazie ai suoi strumenti».