Un’esplosione ha provocato un gravissimo incidente sul lavoro in una centrale idroelettrica semi-sommersa a Bargi, nei pressi del bacino artificiale di Suviana, sull’Appennino Bolognese. Al momento, secondo la Prefettura di Bologna ci sono quattro morti accertati e tre dispersi, oltre a cinque feriti gravi, ricoverati negli ospedali di Parma, Cesena, Forlì e Pisa. I 12 lavoratori coinvolti nell’esplosione sono in gran parte dipendenti di ditte esterne all’Enel, che gestisce l’impianto. Altri tre operai presenti sul luogo dell’esplosione risultano illesi.
❌#Bologna, #esplosione nel primo pomeriggio di #oggi in una centrale idroelettrica semi-sommersa a Bargi, nei pressi del lago di Suviana: soccorsi 3 operai feriti, #vigilidelfuoco impegnati nelle operazioni di ricerca di possibili dispersi. Intervento in corso [#9aprile 16:30] pic.twitter.com/EsT20o16lM
— Vigili del Fuoco (@vigilidelfuoco) April 9, 2024
Enel Green Power, società del gruppo Enel, riferisce che l’esplosione di una turbina della centrale elettrica di Suviana è avvenuta all’ottavo piano ribassato, mentre al nono piano si è registrata un’inondazione dovuta a un tubo di raffreddamento della stessa turbina che ha allagato il locale per parecchi metri. Le ricerche dei soccorritori arriveranno fino a 40 metri sottoterra: si attendono alcune squadre specialistiche di recupero, per affiancare le 12 squadre dei vigili del fuoco già in azione e arrivare ai vani invasi dall’acqua. Il direttore regionale dei Vigili del fuoco, Francesco Notaro, spera di trovare ancora qualcuno in vita tra i dispersi: «Nonostante lo scoppio abbia determinato un allagamento, potrebbe essere che dopo l’esplosione abbiano trovato ricovero da qualche altra parte della piastra, la speranza è trovare qualcun altro in vita».
Nel frattempo Enel ha cominciato a fare verifiche e ha fatto sapere che la produzione nell’impianto è stata fermata, ma che non si prevedono disagi nella fornitura del servizio elettrico. Enel Green Power informa di avere «tempestivamente attivato tutte le necessarie misure di sicurezza come da procedure interne per garantire il corretto svolgimento delle procedure di evacuazione a tutela del proprio personale». La produzione nell’impianto di Bargi «è stata fermata, senza causare alcun impatto sulla fornitura del servizio elettrico a livello locale e nazionale. L’azienda comunica che sta continuando ad operare seguendo tutte le necessarie misure di sicurezza come da procedure interne per garantire l’evacuazione del proprio personale».
Il bacino artificiale di Suviana si trova una settantina di chilometri a sud-ovest del capolouogo emiliano, nei pressi del confine tra provincia di Bologna e di Pistoia, sotto alla frazione di Pavana Pistoiese, il piccolo borgo noto per essere la residenza del cantautore Francesco Guccini. Intorno alle rive del lago si sono sviluppate anche attività turistiche, soprattutto camping. Il bacino artificiale è stato costruito negli anni Venti per lo sfruttamento dell’energia elettrica, diventato poi anche un luogo di attrazione turistica.
Sul lago si affacciano le centrali idroelettriche di Suviana e Bargi. È quest’ultima quella coinvolta nell’esplosione e incendio. Viene alimentata anche dalle acque del bacino del Brasimone attraverso condotte. Quello di Bargi è un impianto di generazione/pompaggio composto da due gruppi di produzione da 165 MW ciascuno per una potenza installata di 330 MW. È il più grande a livello di potenza installata nella regione emiliano-romagnola e ha una funzione rilevante di regolazione, esercizio e gestione della rete elettrica nazionale. La centrale è per tre quarti sommersa.