«Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda via».
Alla fine Antonio Scurati il discorso sul 25 aprile lo ha letto. Non in un programma della Rai, dove lo ha pronunciato la conduttrice Serena Bortone, ma alla festa di Repubblica a Napoli. Sabato la cancellazione di un intervento dello scrittore nel programma di Rai 3 “Chesarà” ha provocato un caso politico e attirato sulla dirigenza della Rai e sul governo di Giorgia Meloni estese accuse di censura. Il testo del monologo definiva Fratelli d’Italia «gruppo dirigente post-fascista» e accusava esplicitamente il partito di Giorgia Meloni di voler «riscrivere la storia».
Bortone: “Ricostruzioni fantasiose su questioni di soldi. Scurati mi ha regalato il suo testo autorizzandomi a leggerlo” #chesara pic.twitter.com/JL1C6fy9SU
— Il Grande Flagello (@grande_flagello) April 20, 2024
Il dirigente della Rai Paolo Corsini ha negato che si sia trattato di censura, parlando invece di decisione economica legata a divergenze sul compenso di Scurati, che però ha smentito categoricamente questa versione, come ha fatto Bortone. Una comunicazione interna alla Rai pubblicata da Repubblica sembra confermarlo: parla esplicitamente di «motivi editoriali» in riferimento alla cancellazione della partecipazione di Scurati.
Scurati ha parlato di «ulteriore aggressione diffamatoria» in riferimento alla ricostruzione secondo cui il suo intervento fosse stato annullato per una questione di soldi. «Pur di riuscire a confondere le acque, e a nascondere la vera questione sollevata dal mio testo, un capo di Governo, usando tutto il suo straripante potere, non esita ad attaccare personalmente e duramente con dichiarazioni denigratorie un privato cittadino e scrittore suo connazionale tradotto e letto in tutto il mondo» ha detto Scurati, secondo cui si è trattata di una violenza, «non fisica, certo, ma pur sempre una violenza». Meloni aveva infatti commentato quanto successo riportando la versione secondo cui la Rai si era «semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo».
Scurati, 54 anni, insegna Letterature comparate e Creative writing all’Università IULM, dove è direttore del master in Arti del racconto. Nel corso della sua carriera ha scritto dieci romanzi e fin dal suo esordio nel 2003, a 34 anni, Scurati è stato un autore di romanzi storici. Nel 2005 vinse il premio Campiello, per il suo secondo romanzo, “Il sopravvissuto”. Per due volte arrivò molto vicino a vincere il premio Strega, nel 2009 con “Il bambino che sognava la fine del mondo”, il suo quarto romanzo, su una storia attorno a un caso di numerose accuse di pedofilia, e nel 2014 con “Il padre infedele”, il sesto, che racconta di un uomo lasciato dalla moglie che realizza di essere omosessuale. Nel 2015 Scurati pubblicò “Il tempo migliore della nostra vita”, un romanzo biografico sulla vita dell’intellettuale antifascista Leone Ginzburg, tra le altre cose tra i primi collaboratori di Einaudi e primo marito di Natalia Ginzburg, e al tempo stesso sulle vite dei nonni dello stesso Scurati.
Lo scrittore ottenne infine lo Strega nel 2019 con un’ampia maggioranza di voti con “M. Il figlio del secolo”, il primo dei quattro romanzi sulla storia di Mussolini: inizia nel 1919, l’anno in cui Mussolini fondò il movimento dei Fasci italiani di combattimento, e si chiude, in 848 pagine, con il discorso del 1925, con cui cominciò la dittatura fascista. “M. Il figlio del secolo” fu uno dei libri più venduti del 2018 e del 2019, è stato tradotto in numerosi paesi e ha ispirato una serie tv che prossimamente sarà trasmessa da Sky e che ha come interprete principale Luca Marinelli. Nel 2020 uscì la seconda parte della quadrilogia, “M. L’uomo della provvidenza”, e nel 2022 la terza, “M. Gli ultimi giorni dell’Europa”. Scurati sta ancora lavorando al capitolo finale, la cui storia si concluderà nel 1945 con la fine della Seconda guerra mondiale.