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Con la bella stagione cresce la voglia dei bambini di giocare e passare più tempo all’aria aperta. Ma sono sempre più numerosi i piccoli che soffrono di allergie respiratorie. I dati della letteratura scientifica parlano si un aumento delle reazioni allergiche tra i bambini: oltre il 40% dei più piccoli e colpito da qualche forma di allergia con tassi di prevalenza fino all’80% nel caso in cui c’è una predisposizione genetica.
Le allergie nei bambini sono spesso fonte di ansia per i genitori. Una diagnosi di malattia allergica, e più in generale una precoce conoscenza del problema, consente di intraprendere un adeguato percorso terapeutico con lo scopo di controllare i sintomi e consentire al piccolo paziente di vivere una vita normale, in mezzo ai suoi amici, facendo sport e trascorrendo giornate all’aperto. Ne abbiamo parlato con il Dr. Francesco Guglielmo, specialista in pediatria e allergologia, membro della Società Italiana di Allergologia e immunologia Pediatrica (SIAIP) e della Società Italiana Malattie Respiratorie Infantili (SIMRI), già Coordinatore Regionale Società Italiana di allergologia e Immunologia Pediatrica per la Regione Sicilia.
Come si manifestano le allergie nei bambini?
Le prime avvisaglie possono comparire già dai primi mesi di vita, sotto forma di dermatite atopica destinata a evolvere in un primo momento in problemi cutanei come dermatiti ed eczemi e in un secondo tempo in problemi respiratori di vario tipo, fino ad arrivare all’asma. È la cosiddetta “marcia allergica”, un termine che descrive la naturale evoluzione della patologia allergica dall’età pediatrica all’età adulta.
Quali sono le allergie più comuni nei bambini?
La forma più comune di allergia nei bambini è la rinite allergica, chiamata anche “raffreddore da fieno”, che si caratterizza per un’infiammazione alle mucose nasali causata dall’esposizione ad un determinato allergene, come i pollini (parietaria, graminacee, fiore dell’ulivo) o l’acaro della polvere. Il sintomo più comune è un raffreddore con abbondante perdita di liquido sieroso dal naso, con ostruzione nasale con difficoltà nel respirare. Un’altra forma di manifestazione d’organo dell’allergia è l’asma che, a causa del broncospasmo e dell’infiammazione dei bronchi, provoca difficoltà respiratorie, oltre ad un eccesso di muco e di catarro difficile da espellere. L’asma, in età pediatrica, può essere causata, oltre che da allergeni come pollini o polvere, anche da agenti irritanti delle vie respiratorie.
Come capire se un bambino è allergico?
La raccolta di una attenta anamnesi (la storia del bambino) è il dato e il momento più importante per capire se siamo davanti ad un bambino allergico. Un primo fattore da considerare è la predisposizione genetica: se uno o entrambi i genitori sono allergici, vi è una maggior possibilità per il bambino sviluppare allergie. Oltre alla familiarità ci sono i sintomi che si presentano precocemente in diversi organi e apparati. Abbiamo già detto della cute (dermatite atopica), la rinite allergica, disturbo infantile più comune causato dalle allergie (I sintomi includono naso che cola e prurito, starnuti, gocciolamento retronasale e congestione nasale) con complicanze che riguardano la qualità del sonno, deficit di attenzione e deficit uditivi, per fortuna transitori.
Come riconoscere un’allergia respiratoria da un’infezione virale?
Virus e allergeni sono spesso alleati, soprattutto i virus respiratori (rhinovirus ) e la loro massima espressione coincide spesso con l’apertura delle scuole ( virus settembrini) con una sintomatologia che amplifica lo stato allergico e riguarda tutto l’apparato respiratorio ( naso ,trachea ,bronchi e anche orecchi).
Non è sempre facile distinguere l’allergia nei bambini da un comune raffreddore. La sintomatologia, infatti, è spesso comune, rendendo la distinzione difficile soprattutto nel periodo primaverile. Nelle allergie di solito gli starnuti sono frequenti e il naso cola molto. Inoltre nelle allergie è spesso presente anche il prurito, soprattutto agli occhi e talvolta anche a palato e gola. Gli occhi sono molto più coinvolti nella versione allergica tanto che si parla di rinocongiuntivite allergica, con sintomi come lacrimazione, arrossamento, gonfiore e fastidio alla luce. Se poi la persona è asmatica si possono avere riacutizzazioni con difficoltà respiratorie e tosse secca sia in caso di allergia, meno di frequente, nel raffreddore comune. Nel caso del raffreddore virale, i disturbi fanno la loro comparsa dopo un periodo di incubazione che di solito dura un paio di giorni. Si comincia con un leggero bruciore diffuso, spesso da una parte sola del naso o della gola, per arrivare a starnuti e naso che gocciola. I sintomi del raffreddore di solito durano da pochi giorni a una settimana o più, mentre nelle allergie stagionali possono persistere per settimane o mesi, a meno che l’esposizione all’allergene non venga ridotta o trattata.
Come si diagnosticano le allergie respiratorie?
Il ricorso al pediatra è essenziale per un inquadramento più corretto del trattamento. Infatti, solo riconoscendo l’allergene responsabile si può stabilire un efficace piano preventivo e terapeutico. Il medico raccoglierà informazioni dettagliate sulla storia clinica del paziente, inclusi sintomi attuali, frequenza e gravità, nonché eventuali fattori scatenanti, come l’esposizione a determinati ambienti o stagioni. Il vantaggio più rilevante è che diagnosticare precocemente un’allergia aiuta a bloccare il naturale decorso della malattia e, quindi, a prevenire le manifestazioni più gravi. Ad esempio, è noto che la rinite allergica spesso si complica con asma, ma è altrettanto dimostrato che un adeguato trattamento può ridurre di molto le probabilità di una sua evoluzione severa.
Quali sono i test per le allergie?
La diagnosi può essere confermata con test specifici in grado di identificare gli allergeni responsabili. Le prove cutanee, Prick test, consistono nell’applicare sulla cute (normalmente dell’avambraccio) una goccia dell’allergene che si vuole testare e poi pungere con una lancetta la pelle attraverso la goccia. Si tratta di una procedura poco dolorosa a cui si possono sottoporre con tranquillità anche i bambini. Se il soggetto è sensibilizzato in pochi minuti, nel punto dell’iniezione si presenterà un rigonfiamento(pomfo)e un arrossamento cutaneo. La piccola quantità di allergene con cui il soggetto viene a contatto rende questi test cutanei molto sicuri. Quando non è possibile un esame cutaneo diretto (per esempio, per la presenza di reattività cutanea estrema) si possono ricercare le IgE nel sangue attraverso la ricerca delle IgE specifiche (RAST).
Si può guarire dalle allergie respiratorie?
La sensibilità cutanea per gli allergeni inalanti è quasi sempre perenne, ma le manifestazioni allergiche dovute a tale sensibilizzazione si possono e si devono controllare. Eliminare l’allergene è, nella maggior parte dei casi, la soluzione più rapida e ovvia, ma non sempre è praticabile, come nel caso di allergia ai pollini o agli acari della polvere. In queste situazioni, bisogna ricorrere a farmaci che intervengano direttamente sui sintomi clinici e sull’infiammazione delle vie respiratorie. Questi contrastano i disturbi, ma non rimuovono il problema di base.
L’immunoterapia allergene specifica è l’unica terapia in grado di agire sulle cause delle allergie. Questo trattamento mira a modificare la risposta del sistema immunitario agli allergeni specifici responsabili delle reazioni allergiche. Il principio di base dell’immunoterapia allergene specifica è quello di esporre il paziente agli allergeni a cui è allergico in dosi crescenti nel corso del tempo, con l’obiettivo di indurre una tolleranza immunitaria e ridurne la sensibilità.
Pertanto, l’immunoterapia allergene specifica è l’unica terapia che cambia in meglio la storia del bambino allergico e va iniziata prima possibile, per ridurre i rischi derivati dalla marcia allergica (rinite cronica, asma polisensibilizzazione allergica, eccesiva dipendenza e consumo di farmaci sintomatici, quali antistaminici, cortisonici e broncodilatatori). Pertanto, tale scelta terapeutica (l’immunoterapia) per il bambino allergico è necessaria ed indispensabile per una corretta gestione.