La Camera ha concesso la fiducia al governo Conte-bis. I sì sono stati 343, i no 263, gli astenuti 3. Il voto è arrivato al termine di una giornata convulsa, contraddistinta dalle proteste dell’opposizione dentro e fuori Montecitorio e da due lunghi interventi del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. La nuova maggioranza è formata da Movimento 5 Stelle, PD e LeU e da altri deputati indipendenti, tra cui i tre di +Europa che hanno votato la fiducia in contrasto con il loro partito. Domani il governo chiederà la fiducia al Senato e, se la otterrà, entrerà ufficialmente in carica con pieni poteri.
Un voto che non ha riservato sorprese, essendo la nuova maggioranza M5s-Pd-Leu piuttosto solida, almeno in questo ramo del Parlamento. Ma che viene accompagnato dalle tensioni scatenate dalla Lega e da Fratelli d’Italia prima nella manifestazione all’esterno di Montecitorio, tra slogan e qualche saluto romano, e poi in Aula con la dura contestazione allo stesso Conte, apostrofato con un «Venduto, venduto!» durante la replica del pomeriggio. Il premier ha risposto ai contestatori spiegando che l’Italia è una democrazia parlamentare e ha accusato i deputati della destra di avere fatto carta straccia della Costituzione «perché i ministri che hanno giurato letteralmente hanno giurato di tutelare l’interesse esclusivo della nazione e non del proprio partito».