Immaginate che una lastra di metallo caschi proprio sulla vostra testa, magari mentre consumate il vostro pasto pasquale in campagna, circondati dagli amici e dai parenti. Sembrerebbe un pesce d’aprile, invece potrebbe proprio accadere nelle prossime ore, quando la stazione spaziale cinese Tiangong-1 entrerà nell’orbita del nostro pianeta ed incomincerà la sua discesa verso la Terra.
“PALAZZO CELESTE”. Che una stazione spaziale minacci di cadere sul nostro pianeta costituisce un fatto di cui non bisogna sorprendersi più di tanto. Nei programmi spaziali che i vari Paesi del globo approntano ed implementano, infatti, è previsto che le stazioni lanciate in orbita, una volta completata la loro missione, possano prima o poi rientrare sulla Terra dopo essere state dismesse. È il caso del “palazzo celeste”, inviato nello Spazio nel 2011 con la previsione di completare la sua missione entro il 2013, termine poi prolungato per consentire alla Cina di implementare e lanciare la Tiangong-2, evento effettivamente accaduto nel 2016. Nella forma, la Tiangong-1 ricorda un satellite con due cilindri di diverse dimensioni, collegati tra loro da un tronco di cono. La base ha una lunghezza massima di 10 metri e un diametro massimo di 3,35 metri; la sua massa complessiva è di circa 8,5 tonnellate. Fortunatamente, è previsto che la struttura si disintegri progressivamente man mano che si avvicinerà al suolo in modo tale che soltanto alcuni frammenti dovrebbero abbattersi sul pianeta. Paradossalmente potrebbe essere più pericoloso il propellente che rilascerà nell’ambiente piuttosto che i suoi frammenti solidi.
CHE RISCHI CORRIAMO? Nonostante non sia possibile prevedere con certezza assoluta il punto d’impatto dei detriti del “palazzo celeste” a causa di variabili imponderabili come le variazioni di densità degli strati alti dell’atmosfera o l’orientamento del satellite in funzione del tempo, l’istituto di scienza e tecnologie dell’informazione “A. Faedo” si è spinto ad affermare che le probabilità che ciò avvenga in Italia sono appena dello 0.2%, previsione tra l’altro ripresa dal CNR. Sufficienti informazioni da potere escludere del tutto l’Italia si avranno solamente alcune ore prima del rientro quando sarà possibile escludere con certezza il 97% circa del suolo terrestre. Se poi il nostro Paese, con la sua proverbiale fortuna, dovesse rientrare nel rimanente 3% non resterebbe che restare al coperto per essere certi di non passare un brutto week-end pasquale. Qualche osservatore malizioso ha voluto poi sottolineare quello che alcuni definiscono un eccessivo clamore nei confronti di un evento abbastanza comune in ambito aerospaziale. Forse perché la stazione in questione è di origine cinese ed anche in questo settore la Cina sta sfidando l’egemonia di Stati Uniti e Russia?