Per ottenere il Green pass saranno validi anche i test salivari, oltre a quelli antigenici e a quelli naso-faringei. Dopo il parere favorevole del Cts arriva anche il sì della Camera. La commissione Affari sociali di Montecitorio, ha, inoltre, approvato la proroga della validità del Green pass a 12 mesi. Il Green pass guadagna dunque tre mesi e riguarderà non solo il certificato verde in possesso di chi si è vaccinato, ma anche dei guariti dal Covid che finora potevano contare solo su 6 mesi di pass.
Se queste era una modifica attesa, più dubbi c’erano sull’equiparazione dei test salivari ai tamponi antigenici e naso-faringei per ottenere il Green pass valido per 48 ore. L’emendamento al decreto che è stato approvato è il frutto di una riformulazione che accorpa due modifiche analoghe: la prima presentata dalla M5s Angela Ianaro, la seconda dalla Lega. «È una novità importante – ha detto all’Ansa Ianaro – perché dà uno strumento in più, utile specie con i bambini».
Nei giorni scorsi dal Comitato tecnico scientifico più voci si erano levate in favore di un utilizzo dei test salivari in chiave di screening. Come quella di Sergio Abrignani per il quale i test salivari sono utili in situazioni dove in pochi minuti devi consentire ad un numero elevato di persone di entrare in classe, in aereo o treno. Anche per Fabio Ciciliano, esponente del Cts, i vantaggi di un impiego dei test a scuola saranno rilevanti: «Sarà possibile, insieme ad analisi dei tamponi salivari sui ragazzi, eseguite a cadenze regolari, intercettare precocemente eventuali incrementi dei positivi o l’insorgenza di focolai per consentire alla autorità sanitarie di ridurre al minimo la chiusura di classi ed istituti»
In pratica si tratta di verificare la presenza di tracce di virus direttamente dalla saliva. Come per i tamponi, sono possibili di due tipi: molecolare e antigenico. Il primo individua il materiale genetico del virus (ovvero la presenza nel campione dell’RNA) grazie a una particolare analisi (Pcr) effettuabile solo in laboratorio. I test salivari antigenici invece danno un risultato nel giro di una decina di minuti rilevando le proteine di superficie di SARS-CoV-2 presenti nella saliva. In questo caso, essendo la precisione del test più bassa, la positività va confermata con un ulteriore test.
Diversi studi indicano una minore sensibilità rispetto agli altri test per l’analisi molecolare, anche se nel periodo di maggior carica virale il test sulla saliva è sufficientemente sensibile e affidabile per rilevare le persone infettive. Il tampone naso-faringeo ha lo svantaggio di essere difficile da eseguire in modalità fai-da-te, con il rischio di falsi negativi, mentre la raccolta della saliva è facile e non invasiva e offre la possibilità di fare test diffusi nei bambini.