Cambio di rotta sulle quarantene a scuola. Non si torna al vecchio principio che con un contagio in classe, tutti i compagni devono restare a casa in isolamento. Servono due casi di positività per i bambini dai sei anni ai 12 (elementari e prime medie), per lasciare tutti a casa e attivare la Dad. Per gli altri più grandi (che sono per l’85% vaccinati) resta il sistema della «sorveglianza attiva con i tamponi»: stanno a casa soltanto i positivi, andrà in Dad tutta la classe soltanto al terzo contagio.
Insomma non cambia nulla. A meno di 24 ore dalla firma della circolare che inaspriva le regole per le quarantene a scuola, viene ripristinato il vecchio protocollo. L’aumento repentino dei contagi e la paura per la variante Omicron aveva convinto il ministero della Salute e dell’Istruzione a dire sì alla richiesta delle Regioni di irrigidire le regole sulla gestione delle quarantene a scuola: con un solo alunno positivo sarebbe scattata immediatamente la quarantena per tutti i compagni di classe con ricorso alla didattica a distanza. La circolare era stata firmata il 29 novembre. Adesso arriva la frenata di Draghi: garantire la partecipazione in presenza e lo svolgimento delle lezioni a scuola in assoluta sicurezza è una priorità del governo. La struttura del commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 del generale Figliuolo «intensificherà le attività di testing nelle scuole, al fine di potenziare il tracciamento» del Covid.
Nelle ultime settimane le regioni hanno iniziato a fare pressing per tornare al modello più restrittivo. E dal ministero della Salute era arrivato il via libera. Ma Palazzo Chigi si è opposto e i ministri Speranza e Bianchi e corretto la circolare: la didattica a distanza scatterà con un solo positivo in classe per i bambini fino a sei anni, con due positivi per gli alunni da 6 a 12 anni e dai 12 in poi si andrà in Dad se i casi positivi sono almeno tre. Per i ragazzi che possono vaccinarsi, spiegano fonti dell’esecutivo, le regole restano dunque quelle attuali. La scelta è arrivata dopo un approfondimento con il Cts e con il commissario all’emergenza che ha garantito l’intensificazione dei test Covid a scuola: la volontà è non riportare le lancette indietro e garantire la scuola in presenza.