Obbligo vaccinale sì o no? La diffusione della variante Omicron anche in Europa riaccende il dibattito. I singoli Stati, preoccupati dal progredire della variante Omicron, abbracciano sempre più numerosi l’idea dell’obbligo vaccinale. Il prossimo cancelliere tedesco Olaf Scholz non avrebbe nascosto nella riunione di ieri con Angela Merkel di essere favorevole all’introduzione della vaccinazione obbligatoria e del divieto di accesso per i non vaccinati a tutti gli esercizi commerciali non essenziali.
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In un’intervista al quotidiano Bild il prossimo cancelliere tedesco Olaf Scholz si è detto favorevole a imporre un obbligo di vaccinazione contro il coronavirus, spiegando che lo immagina entrare in vigore «all’inizio di febbraio o marzo». È la prima volta che Scholz parla esplicitamente di obbligo vaccinale, un tema molto delicato sia in Germania sia in tutta Europa. Una eventuale decisione del governo tedesco in questo senso potrebbe però dare copertura politica a diversi governi europei che lo stanno considerando per arginare la diffusione della pandemia.
Austria e Grecia, dal canto loro, si sono portate già avanti. Il governo di Alexander Schallenberg sta studiando una legge che prevede multe fino a 7.200 euro per chi insiste nel rifiutare il vaccino dopo due solleciti ufficiali. La norma dovrebbe entrare in vigore già questo mese, ma gli importi potrebbero essere ritoccati in base al reddito di chi commette l’infrazione. A immunizzarsi dovranno essere tutti i cittadini austriaci maggiori di 14 anni e anche le persone residenti nel Paese.
Sulla stessa linea la Grecia che, a partire dal 16 gennaio 2022, ha deciso di imporre l’obbligo vaccinale, ma soltanto ai cittadini che avranno compiuto i 60 anni. Anche in questo caso chi rifiuterà la somministrazione dovrà pagare una multa di cento euro al mese fino a che non accetterà di sottoporsi all’iniezione. I fondi raccolti dalle multe saranno devoluti agli ospedali greci contro la pandemia. «Non è una punizione — ha detto il premier Kyriakos Mitsotakis — la definirei una tassa sanitaria».
Alcuni paesi europei stanno già prendendo delle misure che sembrano preliminari a un obbligo vaccinale per tutta la popolazione. In Francia l’obbligo vaccinale è previsto solo per determinate categorie, tra queste personale sanitario, vigili del fuoco ed esercito. Il Belgio sta valutando l’obbligo vaccinale per i sanitari dal 1° gennaio 2022. Anche in Italia esiste per alcune categorie di lavoratori, mentre in Spagna se ne discute pubblicamente da più di un mese.
Nel nostro Paese, il decreto legge 172/2021, varato dal Cdm e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 26 novembre ha esteso l’obbligo del vaccino a tutto il personale della scuola (circa 1,45 milioni di lavoratori), del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico (517.658 unità) e al personale che lavora, a qualsiasi titolo, nelle strutture sociosanitarie.