In materia di sicurezza stradale si conta ormai una novità al giorno, visto che il nuovo Codice della strada è in via di definizione. Dopo le misure sugli autovelox, si aggiunge un emendamento che consente ai neopatentati di guidare auto più potenti e uno per la sospensione della patente a chi utilizza il cellulare mentre si trova alla guida.
La sospensione della patente da una settimana a quindici giorni sarà applicata anche a chi guida parlando al cellulare. Lo stabilisce un emendamento del Pd riformulato dal governo che ha ottenuto semaforo verde in commissione Trasporti della Camera: il 21 febbraio i deputati hanno concluso l’esame dei 770 emendamenti presentati in sede referente. La stretta si aggiunge a quelle già previste dal ddl di riforma del Codice della strada presentato dal governo in Parlamento e che all’articolo 17 prevede peraltro una delega.
La nuova formulazione dell’articolo prevede il ritiro della patente per una settimana se il conducente risulta in possesso di punti patente inferiori a 20 ma superiori a 10, al di sotto di questa soglia la sospensione sarà invece di 15 giorni. Se il conducente provoca un incidente o manda fuori strada un altro veicolo, oltre alle altre sanzioni previste i tempi della sospensione breve vengono raddoppiati. Ora naturalmente le proposte dovranno passare al vaglio dell’Aula e poi del Senato, ma, in caso di approvazione, sui cellulari alla guida si annuncia una stretta. Così come sulla guida sotto effetto di sostanze stupefacenti: un altro emendamento approvato in Commissione lo ha parificato a quello per la guida in stato di ebbrezza. Basterà un controllo per far scattare la sanzione, mentre con le vecchie regole l’assunzione di sostanze psicotrope andava dimostrato.
I neopatentati potranno guidare auto più potenti anche nei primi 3 anni dal rilascio della patente. Un emendamento alla riforma del Codice della Strada approvato in commissione Trasporti alla Camera prevede, per i primi 3 anni, il divieto di guida di autoveicoli con una potenza superiore a 75 kW/t e di autovetture con potenza massima di 105 kW. L’attuale Codice prevede invece il limite a 55 kW/t per gli autoveicoli in generale e a 70kw/h per le autovetture. Il ddl di riforma aveva allungato il divieto da 1 a 3 anni lasciando invariate le potenze dei mezzi dopo l’incidente causato dagli youtuber romani alla guida di una Lamborghini.
Come richiesto dalla Corte costituzionale, si precisa nel Codice l’obbligo di sottoporre gli autovelox a verifiche periodiche al fine di garantirne la funzionalità. Ma la novità più consistente riguarda le multi-sanzioni. Nel caso in cui si prendano più multe per autovelox nello stesso tratto stradale, di competenza dello stesso ente e in un periodo di tempo di un’ora, si prevede il pagamento di una sola sanzione: quella più grave aumentata di un terzo, se più favorevole. Un emendamento ha approvato anche i dispositivi di controllo della velocità delle imbarcazioni: i “barcavelox”.Un’altra modifica al ddl prevede che in sede di riforma del Codice della strada si tenga conto della necessità di destinare le entrate derivanti dalle sanzioni per violazioni dei limiti di velocità in via prioritaria a interventi per la sicurezza dalla circolazione stradale.
Si prevede un tetto massimo, entro i tre quinti, alle maggiorazioni applicabili alle sanzioni per violazioni al Codice della strada, in caso di ritardo nel pagamento. Una modifica poi chiede di rivedere la disciplina in materia di solidarietà delle obbligazioni di pagamento delle sanzioni amministrative pecuniarie, con particolare riguardo alle ipotesi di noleggio senza conducente dei veicoli.
Si introducono nuove misure per assicurare, in caso di incidente, l’accesso in sicurezza alle gallerie ferroviarie delle squadre di soccorso e dei vigili del fuoco. Si prevede che, in sede di riforma del Codice della strada, si provveda al riassetto delle competenze tra gli enti istituzionali, anche con riguardo alla previsione di limiti di circolazione, tenendo conto, tuttavia, dell’esigenza di agevolare l’accesso ai soggetti che svolgono servizi di emergenza (polizia, antincendio, soccorso stradale, assistenza sanitaria e così via); per salvaguardare la sicurezza degli utenti, si prevede che nel nuovo Codice della strada si provveda all’introduzione e all’implementazione di dispositivi adeguati e tecnologicamente innovativi di segnalazione di emergenza stradale.
Si introduce una specifica aggravante del reato di abbandono di animali domestici nel caso in cui il fatto avvenga su strade o pertinenze, «tenuto conto – spiega una nota diramata dal ministero delle Infrastrutture – dell’intrinseca pericolosità di tale comportamento che mette a repentaglio la pubblica incolumità».Si prevede poi l’applicazione delle pene previste per i reati di omicidio stradale e di lesioni personali stradali gravi o gravissime nel caso in cui dall’abbandono di animali consegua un incidente stradale che produce la morte o le lesioni personali di utenti della strada.