Tutti i produttori di smartphone hanno presentato i loro primi cellulari con schermi pieghevoli, tecnologia sulla quale sembrano puntare per rilanciare le vendite dopo un rallentamento generale del settore. L’idea è quella di offrire uno smartphone che si trasformi in un piccolo tablet, ma riducendo il più possibile il suo ingombro, in modo da rimanere comunque tascabile. I primi modelli saranno messi in vendita entro la metà dell’anno, ma a prezzi ancora molto alti, intorno ai 2mila euro.
«È vero, si tratta di una svolta. Produrre smartphone pieghevoli è difficile, costoso e le soluzioni possibili sono diverse», racconta Roberta Cozza, ricercatore capo alla Gartner, azienda di consulenza del settore della tecnologia fra le più accurate in fatto di analisi di mercato. «Tante sono anche le strade – spiega – per sfruttarli da parte delle app e dei servizi digitali più diffusi». Con un mercato che ormai da diversi trimestri ha il segno meno per la prima volta nella sua storia, questa nuova generazione di telefoni è considerata un passo necessario. «Sono sempre meno le persone disposte a spendere centinaia se non migliaia di euro per modelli che alla fine differiscono di poco da quelli che hanno già in tasca – aggiunge l’analista di Gartner – Non a caso tutti stanno lavorando sui pieghevoli: da Apple a Xiaomi, da Huawei a Lg, fino a Motorola». Il classico ciclo di due anni in media per cambiare uno smartphone è, dunque, ormai saltato. Certo, i modelli più recenti di smartphone sono più potenti e hanno migliori fotocamere, ma nel complesso non fanno cose molto diverse dai loro predecessori, cosa che influisce sulla scarsa propensione ad acquistarne di nuovi.
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Samsung ha già presentato il Galaxy Fold ed è pronta a rilanciare con due nuovi modelli pieghevoli. A riportare l’indiscrezione è Bloomberg, sottolineando come la casa coreana voglia garantirsi il predominio nel settore dei foldable, ampliando la distanza con Apple, che non ha ancora un dispositivo del genere, ma a cui la stessa Samsung ha fornito alcuni prototipi di schermo pieghevole. Il vero rivale da tenere a distanza però si chiama Huawei che ha lanciato il suo Mate X. Non è un caso che uno dei due nuovi foldable nei piani di Samsung si ripieghi verso l’esterno, come succede nel dispositivo cinese, a differenza del Fold che per trasformarsi da tablet a smartphone va invece piegato verso l’interno. Mentre l’altro modello a cui sta lavorando l’azienda coreana dovrebbe avere la capacità di aprirsi e chiudersi verticalmente, a conchiglia. Anche in questo caso dovrebbe essere presente un display esterno da utilizzare quando il device è ripiegato.
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Il Mate X di Huawei ha un unico display che rimane sempre all’esterno del cellulare: quando è piegato se ne utilizza metà come con un normale smartphone, quando viene aperto le sue dimensioni raddoppiano e il dispositivo diventa una sorta di tablet. Da piegato, il Mate X offre uno schermo da 6,6 pollici che diventano 8,8 pollici quando viene aperto. Anche Xiaomi, che si sta ritagliando un posticino nel mercato occidentale grazie ai suoi prodotti di qualità a prezzi molto vantaggiosi, sta lavorando al suo prototipo di smartphone con schermo pieghevole. A differenza dei modelli visti finora, quello di Xiaomi è stato progettato per piegarsi in tre parti, con i due lati dello schermo che si ripiegano su loro stessi, riducendo le dimensioni del telefono quando non lo si utilizza in modalità tablet. È sicuramente la soluzione più interessante e ambiziosa tra quelle viste finora, ma non sappiamo ancora se il prodotto finito di Xiaomi manterrà questa impostazione, né quanto costerà, né quando sarà messo in vendita.