Giuseppe Conte e i 21 ministri del nuovo governo M5s-Pd giurano al Quirinale nelle mani del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella leggendo la formula di rito: «Giuro di essere fedele alla Repubblica, di osservarne lealmente la Costituzione e le leggi e di esercitare le mie funzioni nell’interesse esclusivo della Nazione». Il primo a presentarsi davanti al capo dello Stato è il premier, seguito dal ministro ai Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà e dal ministro all’Innovazione Paola Pisano. Poi sfilano tutti gli altri. Il copione è sempre lo stesso: formula di rito, firma, stretta di mano al presidente della Repubblica Mattarella e al premier Conte.
La cerimonia, iniziata alle 10, sancisce l’inizio ufficiale del nuovo governo e la decadenza, definitiva, di quello precedente. Dopo il giuramento al Quirinale, il Governo si è trasferito a Palazzo Chigi per la cerimonia della campanella. La prassi prevede che il passaggio avvenga tra il precedessore e l’attuale presidente del Consiglio. E in questo caso Conte non ha fatto altro che suonarla per dare simbolicamente il via al suo nuovo esecutivo. Presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio uscente, Giancarlo Giorgetti, il suo successore, Riccardo Fraccaro, che sarà nominato nel Consiglio dei ministri di oggi, e il segretario generale della presidenza del Consiglio Roberto Chieppa. Poi il primo Consiglio dei ministri per formalizzare la comunicazione a Bruxelles del candidato commissario Ue alla presidente Ursula von der Leyen: Paolo Gentiloni sarà il commissario italiano in Europa. Il nuovo esecutivo giallo-rosso lunedì mattina dovrà presentarsi alla Camera per la fiducia e il giorno dopo, martedì, al Senato.