Il piano del governo verso la “fase 2”, quella della convivenza con il coronavirus, comincia a prendere forma. All’elenco di negozi che già sono aperti, nel nuovo Dpcm, presentato dal premier Giuseppe Conte in conferenza stampa, si è deciso di aggiungere tre nuovi tipi di attività commerciali: librerie, cartolibrerie e negozi di abbigliamento per neonati e bambini. Ma il governo amplia anche la lista delle attività produttive inserendo: l’uso delle aree forestali e la silvicoltura, la fabbricazione dei computer, la cura e la manutenzione del paesaggio, le opere idrauliche, il commercio all’ingrosso di carta e cartone.
L’elenco completo delle riaperture è presente negli allegati del Dpcm. C’è la ripresa della produzione di fertilizzanti e prodotti chimici per l’agricoltura e quella di utensileria manuale, c’è l’industria di legno e sughero (esclusi i mobili) ma ci sono anche gli articoli in paglia e i materiali da intreccio, mentre assieme alla costruzione di Pc e periferiche si potranno ricominciare a produrre anche componenti e schede elettroniche. Ripartiranno anche le attività di riparazione e manutenzione di aerei e treni, oltre alla cura e manutenzione del paesaggio.
Via libera anche alle opere idrauliche. Con la riapertura delle cartoleria riparte anche il commercio all’ingrosso, compreso quello di carta e cartone. Autorizzate anche le attività degli organismi internazionali, come l’Onu e le sue agenzie. Per i call center si precisa invece che le attività sono consentite solo «in entrata», per le risposte alle chiamate degli utenti per informazioni o per trattare con i clienti per assistenza o reclami.
Per le aziende che non possono lavorare è consentita «la spedizione della merce in giacenza, l’accesso ai locali aziendali di personale dipendente o terzi delegati per lo svolgimento di attività di vigilanza, attività conservative e di manutenzione, gestione dei pagamenti nonché attività di pulizia e sanificazione» e con comunicazione al prefetto si può spedire oppure accettare la ricezione in magazzino di beni e forniture.
Chi riapre negozi e aziende dovrà seguire le seguenti regole: distanziamento; pulizia due volte al giorno; areazione naturale e ricambio d’aria; disponibilità e accessibilità ai sistemi per la disinfezione delle mani accanto a tastiere, schermi touch e sistemi di pagamento; mascherine nei luoghi o ambienti chiusi e comunque dove non si può garantire il distanziamento; uso dei guanti «usa e getta» nelle attività di acquisto di alimenti e bevande.
Gli accessi andranno comunque scaglionati. Nei locali fino a quaranta metri quadrati può accedere una persona alla volta, oltre a un massimo di due operatori. Per i locali di dimensioni superiori l’accesso è regolamentato in funzione degli spazi disponibili, differenziando dove possibile, i percorsi di entrata e di uscita. Vanno predisposte informazioni per garantire il distanziamento dei clienti in attesa di entrata.