L’obbligo di mascherine all’aperto appare ormai scontato, così come l’arrivo di nuovi divieti con il Dpcm di ottobre. All’interno del governo c’è infatti la tentazione di tornare indietro e impedire ai governatori di poter emettere ordinanze meno restrittive rispetto alla linea imposta da palazzo Chigi. È l’effetto della “seconda ondata” del Covid-19, c’è il timore che la risalita della curva epidemiologica possa mandare in affanno le strutture sanitarie. Nuova stretta, dunque, per evitare che si torni in una situazione da lockdown.
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Come già accade in molte Regioni, il governo imporrà in tutta Italia l’obbligo delle mascherine anche all’aperto. Una misura ritenuta necessaria per scoraggiare contatti troppo stretti all’uscita delle scuole, ma anche fuori dai locali pubblici dove le persone si accalcano e spesso dimenticano di mantenere la distanza. Secondo quanto anticipa la Stampa, il governo prevede multe da 400 a 3 mila euro per chi non dovesse indossare la mascherina. Multe che potranno essere elevate anche dai militari, già impegnati per il Viminale con il progetto “Strade sicure”.
Sugli altri divieti, invece, il governo ha deciso di confrontarsi con le Regioni e di attendere i suggerimenti delle opposizioni durante il dibattito parlamentare di martedì, quando il ministro della Salute Roberto Speranza riferirà alle Camere i contenuti del nuovo Dpcm e annuncerà la richiesta di proroga dello stato di emergenza fino al 31 gennaio 2021. Lo schema è della Fase 1, quando il premier firmava i Dpcm e le Regioni potevano emettere soltanto provvedimenti più rigorosi, mai deroghe rispetto alle misure nazionali per evitare quanto già successo con la riapertura delle discoteche in ordine sparso.
Intanto anche Il Comitato tecnico scientifico alla vigilia del nuovo Dpcm ha indicato la sua linea: contingentamento delle presenze alle feste private e in occasione di eventi e cerimonie. Secondo gli scienziati, per allontanare un aumento significativo del contagio e la necessità di un lockdown generale, sarà necessaria una restrizione progressiva delle misure nella stagione autunnale. E tra quelle che potrebbero essere delineate del Dpcm c’è una possibile stretta sulla movida con orari anticipati di chiusure di locali (si ipotizza le 23) come già accaduto in Francia e nel Regno Unito anche feste private ridotte a pochi partecipanti e battesimi e matrimoni a numero chiuso.