Joe Biden è ad un passo dalla Casa Bianca. Secondo le proiezioni il candidato democratico ha vinto in Wisconsin e in Michigan, raggiungendo la soglia di 253 grandi elettori, avvicinandosi alla maggioranza di 270 che porta alla presidenza. «Non siamo qui per dire che abbiamo vinto, ma siamo convinti che quando sarà finita la conta, la nostra vittoria risulterà chiara». Joe Biden parla agli americani da Wilmington, nel Delaware. Non dichiara la vittoria, ma di fatto annuncia che è certo di essere il 46esimo presidente degli Stati Uniti. Man mano che lo spoglio è proseguito la distanza da Donald Trump si è accorciata e l’ex vicepresidente ha recuperato terreno in alcuni Stati chiave nell’ormai noto Midwest che nel 2016 portò proprio Trump alla Casa Bianca.
In ogni caso Trump è ancora in corsa: ma a questo punto deve sorpassare Biden in Nevada e Arizona e conquistare Georgia, North Carolina e Pennsylvania dove è in vantaggio. Il presidente, però, non ha intenzione di aspettare la fine delle operazioni. «Vogliono rubarci i nostri voti. È una grande frode per l’America, è molto triste; ma noi non lo consentiremo. I democratici hanno perso le elezioni e allora sono pronti a ricorrere ai tribunali. Ve l’avevo detto. Ma le elezioni sono finite. Nessuno Stato può continuare a contare i voti di corrispondenza spediti dopo l’election day. Chiederò alla Corte Suprema di bloccare il conteggio n tutti gli Stati».
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Come nel 2000, sull’America si allunga l’ombra della Corte Suprema. Da Al Gore-Bush jr. a Biden-Trump, vent’anni dopo, il conflitto politico che arriva in tribunale, la volontà popolare e le arringhe degli avvocati, fino alla sentenza dei giudici. Ma stavolta deciderà una Corte a maggioranza conservatrice. Dopo la nomina di Amy Coney Barrett nel collegio c’è uno schiacciante 6 a 3 per i giudici conservatori e ora si coglie l’importanza della scelta fatta da Trump.
Gli avvocati di Trump hanno aperto la battaglia legale. In Pennsylvania hanno chiesto, di bloccare il conteggio «per mancanza di trasparenza». In Michigan hanno chiesto al tribunale statale di avere accesso a «diversi seggi per poter verificare le schede già aperte e catalogate». In parallelo Bill Stepien, responsabile della campagna elettorale trumpiana, ha fatto sapere che verranno intraprese «azioni legali» anche in Wisconsin, «dove si sono registrate irregolarità in diverse contee». E poi ha rivendicato la «vittoria» in Pennsylvania. Durissima la reazione del campo di Biden. Il capo della campagna, Jen O’ Malley Dillon, ha fatto sapere: «La posizione di Trump è scandalosa, scorretta, senza precedenti. Se il presidente andrà avanti con la minaccia di chiamare in causa la Corte Suprema, noi siamo pronti a contrastarlo con i nostri team legali. Il suo tentativo fallirà».
Lo scenario di una guerriglia giudiziaria scatenata da Trump era stato largamente previsto prima delle elezioni. Lo stesso presidente, su Twitter, nei comizi e nei discorsi ufficiali, aveva anticipato questa possibilità. Anzi era una delle ragioni per accelerare i tempi della nomina e della conferma di Amy Coney Barrett alla Corte Suprema.
Sarà, dunque, battaglia all’ultimo voto e anche oltre. «È stato provato ancora una volta che la democrazia è il cuore di questa nazione. Anche in tempo di pandemia ha votato un numero di americani senza precedenti – ha replicato Biden – Se mai se ne sia dubitato, non si abbiano più dubbi: qui il potere è nelle mani del popolo ed è il popolo che determina chi è il presidente degli Stati Uniti. Tutti i voti devono essere contati e nessuno può portarci via questa democrazia» ha sottolineato Biden che ha parlato già da prossimo presidente: «Mi occuperò di tutti gli americani – ha dichiarato – lavorerò tanto per coloro che non hanno votato per me quanto per quelli che hanno votato per me».