Continua a salire, anche se lievemente, l’indice di contagio del coronavirus nel nostro Paese. Secondo il consueto monitoraggio dell’Iss, relativo al periodo 26 aprile – 2 maggio, l’indice Rt si attesta a quota 0,89, in aumento rispetto allo 0,85 della scorsa settimana. Non c’è alcuna regione a rischio alto. L’Italia è quasi tutta in giallo, tranne Sicilia, Valle d’Aosta e Sardegna che restano in zona arancione.
Continua, invece, il lieve calo dell’incidenza: 127 casi ogni 100mila abitanti, rispetto al valore di 146 registrato la scorsa settimana. «L’incidenza – si legge nel monitoraggio – è in lenta diminuzione ma ancora elevata per consentire sull’intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti. È necessario continuare a ridurre il numero di nuovi casi anche attraverso le misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale».
Scende da 8 a 5 il numero di regioni che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica. Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale è sotto il livello di allerta (secondo il monitoraggio settimanale è al 27%), con un calo delle persone ricoverate che passa da 2.748 a 2.423. Le regioni sopra la soglia di allerta nelle terapie intensive (oltre il 30% di posti letto occupati) sono Lombardia, Marche, Puglia e Toscana. Per i reparti Covid sono oltre la soglia del 40% Calabria e Puglia.
I dati e le successive ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza disegneranno la nuova mappa dei colori delle regioni. Una delle ipotesi più accreditate è che a partire da lunedì nessuna regione si troverà più in zona rossa: la Valle d’Aosta, infatti, l’unica rimasta nella fascia di rischio più alta, dovrebbe slittare in zona arancione. In arancione anche Sardegna e Sicilia. Gli indici in miglioramento fanno sperare invece Calabria, Puglia e Basilicata, che probabilmente dal 10 maggio diventeranno anche loro gialle. Confermate nella fascia più bassa di rischio tutte le altre regioni.