Dopo un anno e tre mesi di obbligo, in Israele non è più necessario indossare le mascherine anti-Covid al chiuso, ad eccezione delle strutture di residenza per anziani, delle istituzioni sanitarie che prevedono lunga degenza e delle scuole. L’obbligo resta anche per chi non è vaccinato, per le persone in quarantena e passeggeri di aerei.
Con oltre il 56,8% del totale della popolazione vaccinata con entrambe le dosi, e un totale di 10,6 milioni di iniezioni fatte, Israele ha deciso di eliminare l’ultima importante restrizione che ha caratterizzato questa pandemia di coronavirus. Il Paese è tornato alla normalità. Già da diverse settimane è attivo il pass che permette ai cittadini immuni di accedere a ristoranti, stadi e luoghi del tempo libero. I turisti vaccinati provenienti da tutto il mondo possono entrare nel Paese. E all’aperto l’obbligo di mascherina era stato abolito già dal mese di aprile.
Le attività commerciali e i locali potranno quindi riprendere a funzionare come prima dell’inizio della crisi sanitaria, così come gli uffici. Diversa, invece, la situazione nelle scuole, dove rimane in vigore l’obbligo di protezione, visto che la maggior parte degli studenti è sotto i 16 anni e quindi non è stata ancora sottoposta alla vaccinazione. Restano poi altre eccezioni, come precisa il Jerusalem Post, che riguardano in primis le residenze per anziani e le strutture sanitarie che prevedono una lunga degenza. In queste la mascherina dovrà essere indossata da chi non ha ancora completato il percorso di vaccinazione e dai dipendenti. L’obbligo di mascherina rimane poi nei luoghi disposti alla quarantena, così come a bordo dei gli aerei di linea.