Lo strappo definitivo tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte arriva come tutti i passaggi storici del Movimento 5 stelle: con un post sul blog. «Non può risolvere i problemi del Movimento, non ha la visione politica». Al garante bastano poco più di tremila battute per cancellare il percorso che lui stesso aveva immaginato per il futuro dei 5 stelle. «Mi sento così: come se fossi circondato da tossicodipendenti che mi chiedono di poter avere la pasticca che farà credere a tutti che i problemi sono spariti e che dia l’illusione (almeno per qualche mese, forse non di più) che si è più potenti di quello che in realtà si è davvero, pensando che Conte sia la persona giusta per questo».
La risposta di Grillo non è solo negativa ma è qualcosa di più: è un attacco frontale all’ex premier. «Conte può creare l’illusione collettiva (e momentanea) di aver risolto il problema elettorale, ma non è il consenso elettorale il nostro vero problema. Il consenso è solo l’effetto delle vere cause, l’immagine che si proietta sullo specchio. E invece vanno affrontate le cause per risolvere l’effetto ossia i problemi politici (idee, progetti, visione) e i problemi organizzativi (merito, competenza, valori e rimanere movimento decentralizzato, ma efficiente)». Grillo sembra farne un problema personale: «Conte, mi dispiace, non potrà risolverli perché non ha né visione politica, né capacità manageriali. Non ha esperienza di organizzazioni, né capacità di innovazione. Io questo l’ho capito, e spero che possiate capirlo anche voi».
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Il Movimento è sotto choc, una botta così violenta nessuno se l’aspettava. Il post con cui Beppe Grillo ha ucciso in culla la leadership di Giuseppe Conte ha spiazzato tutti: «Così il Movimento è morto», dicono dal fronte contiano. E già si comincia a parlare di scissione, tanto che nei gruppi c’è già chi fa di conto e ipotizza lo strappo di «un centinaio tra deputati e senatori». Ricucire appare impossibile.
Uno dei pochi a commentare è l’ex ministro Vincenzo Spadafora, che su Facebook scrive: «Cercasi mediatori di comprovata esperienza, no perditempo. Confido in uno scatto di orgoglio della comunità 5 Stelle». La senatrice Alessandra Maiorino spiega all’Adnkronos: «Mi sento trattata come un pacco. Non è la prima volta che accade. Che Conte fosse la persona giusta lo pensavano milioni di italiani e lo stesso Beppe fino a poco tempo fa. Questo suo repentino cambio di idea e di umore lascia attoniti non solo noi ma quella parte di Paese che ha creduto e crede ancora in Conte. In questo modo Grillo si assume una responsabilità enorme».
Di fronte a questa presa di posizione in apparenza senza appello, l’ex premier ha scelto la linea del silenzio. Parlerà, ma non adesso. A chi lo ha sentito in queste ore non ha nascosto l’amarezza per la decisione di Grillo «di fare il padre padrone» del Movimento, proprio quello che lo aveva invitato a non fare. «Non voglio fondare un mio partito personale», ha detto Conte senza però chiudere del tutto e spiegando al tempo stesso che per dar vita a una nuova forza politica, radicata sul territorio, ci vuole tempo. E lui il tempo lo ha: due anni, da qui alle elezioni politiche del 2023.
A questo punto, che fine farà il Movimento 5 stelle? Dove intende portarlo il suo fondatore? Indietro, visto che annuncia l’intenzione di un ritorno a Davide Casaleggio. «Indìco la consultazione in rete degli iscritti al MoVimento 5 Stelle per l’elezione del Comitato Direttivo, che si terrà sulla Piattaforma Rousseau – scrive- Il consiglio direttivo era l’organo di autogoverno composto da cinque persone che avrebbe svolto le funzioni di capo politico: era stato creato nel gennaio del 2021, dopo lunghi mesi di gestazione e poco prima della caduta del governo Conte e della successiva proposta avanzata da Grillo allo stesso ex premier di mettersi alla guida del Movimento». Il fondatore, dunque, ritorna alla versione di gestione immediatamente precedente all’avvento di Conte. E ritorna anche da Casaleggio visto che indice elezioni su Rousseau, dopo che proprio l’ex premier ha lavorato negli ultimi mesi per trovare un accordo sui dati degli iscritti.