L’uso della mascherina diventerà volontario nella maggior parte degli spazi al chiuso nel Regno Unito e non sarà più necessario mantenere il distanziamento. Sono queste alcune delle misure che il premier britannico Boris Johnson intende approvare per mettersi alle spalle l’emergenza Covid. L’obiettivo è di «restaurare le libertà del popolo» inglese.
La data del Freedom Day è il prossimo 19 luglio (dopo la proroga di 4 settimane) : da allora non sarà più obbligatorio l’uso della mascherina nei negozi e sui mezzi pubblici (all’aperto in Gran Bretagna non era stata mai imposta), sparirà la regola sul distanziamento sociale, cadrà la raccomandazione di lavorare da casa, consentendo il ritorno negli uffici, e non sarà necessario per le persone vaccinate isolarsi dopo un contatto con una persona positiva.
Il ripristino della normalità è dovuto al successo dei vaccini. Anche se il premier Johnson ricorda che la pandemia non è finita e che i casi potrebbero continuare a salire, anche se è venuto il momento di «imparare a convivere con questo virus», più o meno come si fa con l’influenza. Ma d’ora in poi, più che basarsi sui divieti, il governo britannico farà appello al «buon senso» e al giudizio personale: le protezioni personali resteranno in uso solo negli ospedali e nei presidi sanitari, ma potrebbero essere incoraggiate sulla metropolitana di Londra (anche se su base volontaria). Il consiglio ufficiale del governo a «lavorare da casa quando possibile» verrà abolito, anche se non ci sarà l’ordine di tornare tutti in ufficio: la cosa verrà lasciata a discrezione delle singole aziende. I mitici pub inglesi torneranno alla loro atmosfera normale: dall’inizio della pandemia era stato vietato ordinare al bancone e bisognava farsi servire al tavolo. Dal 19 luglio ci si potrà di nuovo accalcare attorno a una pinta di birra.
La Gran Bretagna tra due settimane sarà così il primo grande Paese al mondo a mettersi alle spalle la pandemia, nonostante il recente balzo dei contagi dovuto alla variante Delta. Ma ormai i due terzi della popolazione adulta è completamente immunizzato e l’86% ha ricevuto almeno una dose di vaccino (e soprattutto gli anziani e vulnerabili sono pressoché interamente protetti): questo ha fatto sì che la variante non avesse un impatto significativo sui ricoveri in ospedale e soprattutto sui decessi. Il «liberi tutti» era stato già programmato per lo scorso 21 giugno, ma il governo Johnson era stato costretto a farlo slittare di quattro settimane a causa del dilagare della variante Delta: ora che però si è visto che i vaccini sono altrettanto efficaci, è arrivata la decisione di rompere gli ultimi indugi.
Una decisione che però ha sollevato il dibattito della comunità scientifica dove si è parlato del rischio – in presenza di 24.248 nuovi casi positivi – di costruire «nuove fabbriche di varianti», secondo quanto riporta il Guardian. Nelle ultime settimane infatti l’aumento esponenziale dei casi dovuto al diffondersi della variante Delta non preoccupa solo gli esperti britannici, ma tutta Europa: nei prossimi giorni si disputeranno infatti a Wembley le semifinale e la finale degli Europei di calcio, con lo stadio londinese che sarà pieno fino al 75% con 60mila spettatori.