Sale ancora l’indice Rt nazionale. Il nuovo monitoraggio settimanale del ministero della Salute-Iss segnala un aumento dell’indice che serve a capire la replicabilità del contagio: Il suo valore risulta essere pari a 1,57. La rilevazione della scorsa settimana aveva fissato l’indice Rt a 1,26, quella di due settimane fa a 0,91. Cresce anche il dato relativo all’incidenza, passato dai 41 contagi settimanali ogni 100 mila abitanti ai 58 segnalati negli ultimi sette giorni. La crescita dei parametri inizia a destare allarme, ma dall’Iss sottolineano anche che «nessuna Regione e Provincia autonoma supera la soglia critica di occupazione dei posti letto in terapia intensiva o area medica, nonostante i ricoveri siano aumentati».
I due parametri, indice Rt e incidenza, non sono più quelli determinanti per cambio di fascia delle Regioni e le relative restrizioni: i nuovi criteri decisi dal governo infatti attribuiscono più importazione alla percentuale di saturazione delle aree mediche e delle terapie intensive. Il tasso di occupazione delle terapie intensive è stabile al 2%, con una lieve crescita del numero dei pazienti degenti: il 20 luglio erano 165, oggi sono 189. C’è invece un incremento di un punto percentuale del tasso di occupazione delle aree mediche Covid, passate al 3% dal 2% della settimana precedente. Il 17 luglio i ricoverati non in rianimazione sono 1.611, sette giorni fa erano 1.194.
Sono 20 – rispetto alle 19 della scorsa settimana – le Regioni e Province autonome classificate a rischio moderato e una solamente (Molise) a rischio basso questa settimana. Diciassette Regioni e Province autonome riportano inoltre allerte di resilienza. La situazione è comunque peggiorata in pochi giorni e se la tendenza sarà confermata tre regioni rischiano di entrare in zona gialla prima della fine di agosto, addirittura entro due settimane.
La regione nella situazione peggiore è la Sicilia che ha 80 casi settimanali, sta all’8% per l’occupazione dei posti in area medica e 4,7 in terapia intensiva. Molto critica anche la situazione della Sardegna dove l’incidenza è altissima con 136 casi, 4,4 % in area medica e 4,2 % in terapia intensiva. Timori anche per il Lazio con 87,5 casi, ricoveri nei reparti al 4% e 3,7 % in terapie intensiva.
Preoccupa la Calabria dove l’incidenza è sotto soglia con il 45,9 ma l’occupazione dei posti è al 6,6 in area medica e 3,3 in terapia intensiva. La Toscana ha 94,5 casi, ma mantiene sotto controllo la situazione ospedaliera: 2,2 pazienti in area medica, 3,3 in terapia intensiva. I parametri introdotti con il nuovo decreto del governo prevedono che si cambia fascia e dunque si entra in giallo se si verifica una di queste due opzioni oltre all’incidenza dei casi superiore a 50 settimanali: occupazione in area medica superiore al 15% oppure occupazione in terapia intensiva superiore al 10%.