Sarà necessaria una terza dose di vaccino per affrontare le prossime ondate di emergenza sanitaria? Il virologo statunitense Anthony Fauci ne è certo: «Sicuramente sottoporremo tutta la popolazione a un richiamo del vaccino anti-Covid. Non solo i soggetti più fragili, per i quali la decisione è imminente. In un prossimo futuro la terza dose sarà necessaria per tutti». E la Food and Drug Administration statunitense ha già dato il via libera alla terza dose di vaccino anti Covid alle persone che hanno un sistema immunitario debole, per proteggerle dalla variante Delta. La decisione riguarda milioni di americani come chi ha subito un trapianto o malati di cancro.
Uno studio pubblicato dal New England Journal of Medicine e condotto in Canada dallo University Health Network aveva mostrato come la terza dose di vaccino anti-Covid sia molto efficace nel proteggere i soggetti che hanno subito un trapianto, e che quindi hanno il sistema immunitario compromesso dai farmaci anti-rigetto. I ricercatori hanno analizzato i dati di 120 pazienti trapiantati, tutti vaccinati con due dosi di Moderna con una risposta però molto bassa, a 60 dei quali è stata data la terza dose due mesi dopo la seconda. Il 55% di chi ha ricevuto il ‘booster’ ha mostrato un livello di anticorpi oltre le 100 unità per millilitro di sangue, cosa che è successa solo nel 18% del gruppo di controllo.
Per adesso la terza dose negli Stati Uniti interessa una percentuale piccola della popolazione, circa il 3%, mentre per il resto andranno fatte altre valutazioni. «Al momento non vediamo ancora la necessità di offrire il “booster” – sì, insomma, il richiamo – a tutti. Ma stiamo tenendo sotto osservazione gruppi di popolazione diversi per età, sesso, stato di salute. E in certi casi ci siamo già accorti della diminuzione di protezione nel tempo», ha detto Fauci in una intervista alla Cbs chiarendo pure quale tipo di terza dose verrà consigliata: «Sarebbe preferibile inoculare lo stesso tipo di vaccino già ricevuto in precedenza. Ma non temete: quanto sarà il tempo giusto, daremo linee-guida su ogni cosa».
E pazienza se nell’America più divisa che mai, dove pure il vaccino è diventato ormai bandiera politica, ancora si stenta a immunizzare gli scettici. Solo il 50,3% della popolazione ha ricevuto entrambe le dosi, mentre finalmente si alza il numero di coloro che ne hanno ricevuto almeno una: il 59,1%. E tocca di fatto ad aziende private come Walmart e Google e stati come la California e New York prendere l’iniziativa di obbligare i dipendenti all’inoculazione.
E se ne discute pure nel resto del mondo. Israele ha già iniziato a somministrarla due settimane fa agli over 60. Il paese che per primo aveva festeggiato la fine della pandemia ma ora conta 6mila nuovi positivi nonostante il 60% della popolazione sia vaccinata ( il 64,4% ha ricevuto una dose) punta sul richiamo per evitare i rischi di un ennesimo lockdown. E allarga la platea di chi si sottoporrà al richiamo: il premier Naftali Bennett ha deciso di accelerare la lotta contro quella che definisce la “Pandemia Delta ”mediante la somministrazione della terza dose di vaccini Pfizer anche agli over 50 che hanno ricevuto le prime due dosi oltre cinque mesi fa. «La campagna per la vaccinazione degli over 60 è un gran successo – ha affermato – Finora le vaccinazioni con la terza dose sono state 750 mila e proseguono». Secondo i media, l’inoculazione della dose di richiamo è consigliata anche allo staff medico, al personale carcerario e ai detenuti.
Anche il Regno Unito va in quella direzione: Londra pensa di offrire agli over 50 e immunodepressi la terza somministrazione dal 6 settembre. I totalmente immunizzati sono il 59,9% e hanno ricevuto una dose il 70,7%, mentre a essere reticenti sono soprattutto i giovani. Pure in Francia (51,4% con due dosi, 67,1% una sola) il richiamo inizierà a settembre: ma solo per gli over 80, mentre si punta soprattutto a immunizzare i ragazzi istallando davanti alle scuole tendoni per vaccinare chi ha più di 12 anni. Allo stesso modo si muove pure la Germania, dove i totalmente vaccinati il 56,2% dei cittadini (quelli con una sola dose il 62,9%). Si pensa al richiamo con Pfizer o Moderna per gli anziani e i fragili dall’inizio dell’autunno, pure se hanno ricevuto due dosi di Astrazeneca o la singola di Johnson&Johnson.