Arriva la stretta di Ferragosto. Dopo le indicazioni del Viminale che ha esortato alla massima attenzione sulle verifiche per il Green pass, le forze dell’ordine sono pronte agli accertamenti in bar e ristoranti, soprattutto nelle zone della movida e nelle città turistiche. L’obiettivo è quello di garantire il rispetto delle norme anti-Covid, dal distanziamento all’obbligo delle mascherine al chiuso, fino alla verifica del Green pass. Con un’attenzione speciale nei confronti di chi cercherà di aggirare le regole, magari con Qr falsi o passati su Whatsapp.
L’indicazione da parte del Viminale è quella di intensificare i controlli, pur con discrezione, affidando alle varie prefetture il compito di organizzare l’impiego delle forze dell’ordine sul territorio. La linea del governo non cambia: bisogna attuare e far rispettare le misure che sono state adottate per evitare una risalita dei contagi che metta a rischio la ripresa delle attività in autunno. In particolare, il Viminale ha garantito «massima attenzione alle attività di verifica e controllo» del Green pass da parte delle forze dell’ordine, con verifiche a campione e in particolare nei luoghi turistici e della movida. Le centrali operative delle forze dell’ordine, inoltre, avranno una linea diretta per rispondere alle richieste degli esercenti alle prese con i clienti che faranno storie o presenteranno certificazioni non idonee.
Oltre al Green pass, gli esercenti saranno tenuti a chiedere il documento di identità soltanto in caso di incongruenze. Resta fermo il punto secondo cui la multa, in caso non si accerti la corrispondenza tra il certificato e l’identità del possessore, «risulterà applicabile nei confronti del solo avventore, laddove non siano riscontrabili palesi responsabilità anche a carico dell’esercente». La sanzione va da 400 a 1000 euro.
Sono aumentate le segnalazioni di Qr Code falsi o appartenenti ad altre persone, certificazioni con tampone scadute e truccate con un cambio di data sul cellulare e altre furberie. Poi ci sono i problemi tecnologici. L’ Ansa spiega che la app Verifica C19, che in generale sta funzionando bene per i controlli, in alcuni episodi ha avuto delle difficoltà nella lettura nei Qr Code stampati su carta, ovvero quelli non esibiti attraverso il display del cellulare. Altri certificati invece non risultano validi perché in realtà sarebbero scaduti e non aggiornati: in sporadici casi chi fatto la vaccinazione eterologa, ovvero la prima dose del vaccino con Astrazeneca e la seconda con un vaccino a mRna (Pfizer o Moderna), ha ricevuto certificazioni che attestano l’assunzione di una sola dose su due e quindi – nonostante il richiamo effettuato – il ciclo vaccinale risulta incompleto. Lo stesso disguido potrebbe capitare a chi ha completato il ciclo già con una sola dose, perché guarito dal Covid e munito di un numero di anticorpi del virus che non necessitano la seconda. Problemi con la ricezione del lasciapassare sono stati riscontrati da cittadini che hanno effettuato il richiamo in una regione diversa da quella di residenza.