Inizia la scuola e già spuntano anche i primi casi di positività tra docenti e alunni. Da Nord a Sud, gli istituti sono stati chiamati a gestire i primi casi di focolai di Covid. Con il nuovo anno scolastico sono state messe in campo nuove regole, tra cui la quarantena in caso di studente positivo per cui tutta la classe dovrà osservare un isolamento di 7 giorni per i vaccinati, 10 per chi attende di ricevere l’inoculazione. «Al momento in tutta Italia sono qualche centinaia le classi in quarantena su un totale di 400 mila», ha detto Mario Rusconi dell’Associazione nazionale presidi. Di queste, in Lombardia sono 37 le classi finite in quarantena, 35 in Alto Adige (partito in anticipo).
La quarantena nelle scuole scatta nel momento di un contagio e chiude, a differenza dell’anno scorso, la sola classe toccata dall’infezione. «Non sappiamo quale sarà l’evoluzione perché ci sono ben 12mila classi con un numero di oltre 25 studenti – aggiunge Rusconi- È pensabile che qui possa esserci una maggiore diffusione del virus, pur indossando le mascherine. Per questo auspichiamo che i ragazzi dai 12 anni si vaccinino. La risposta dei 16-17enni è molto ampia. L’educazione scientifica sui giovani sta funzionando ed è merito della scuola».
Anche se a differenza dello scorso anno c’è il vaccino e il 90% del personale scolastico è già stato vaccinato, le varianti del Covid non fanno sconti. Ecco perché si è pensato di differenziare il tipo di quarantena in base alla situazione in cui si potrebbe trovare qualsiasi alunno o insegnante. La quarantena per i vaccinati durerà 7 giorni al termine dei quali è necessario eseguire un tampone molecolare dall’esito negativo per poter rientrare in classe. Dieci giorni, invece, è il limite che resta per i non vaccinati che effettueranno il test tra il decimo e il quattordiesimo giorno dall’ultimo contatto con il caso positivo.
Rimane comunque la possibilità di rientrare in classe senza fare alcun tampone ma solo dopo due settimane piene di isolamento (14 giorni) se non ci sono sintomi da Covid e se non si tratta di variante Beta (ex sudafricana) sospetta o confermata. In questo caso serve comunque un tampone dopo 10 giorni per effettuare il tracciamento ed individuare potenziali persone che sono entrate a contatto con il positivo. Infine, resta valido anche l’isolamento di 21 giorni per i casi positivi ma senza sintomi da almeno 7 giorni: anche questa modalità non è consentita se si tratta di variante Beta, per cui serve sempre il test molecolare negativo.
Anche quest’anno, in tutti gli edifici scolastici ci sarà l’aula Covid per isolare un sospetto caso positivo: se durante le ore di lezione uno studente o un docente si dovesse sentire male, manifestando sintomi sospetti come febbre o raffreddore, verrà portato in uno spazio dedicato e mandato a casa quanto prima. Potrà rientrare soltanto con un certificato medico. Se, invece, risultasse positivo, verrebbe attivata la quarantena per i contatti stretti compagni di classe compresi.