«Siamo consapevoli che dobbiamo fare di più, molto di più». Il premier Mario Draghi rassicura i ragazzi che hanno partecipato alla conferenza “Youth4Climate” circa l’impegno dell’Italia di contrastare la crisi climatica. «Questo sarà l’obiettivo del vertice a Roma che si terrà alla fine di ottobre. A livello di G20, vogliamo prendere un impegno per quanto riguarda l’obiettivo di contenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi. E vogliamo sviluppare strategie di lungo periodo che siano coerenti con questo obiettivo».
Il premier ha anche incontrato in Prefettura a Milano Greta Thunberg e le altre militanti per la lotta al cambiamento climatico Vanessa Nakate e Martina Comparelli: un incontro che – ha detto – «è andato benissimo». Per Draghi le proposte arrivate dallo “Youth4Climate” sono «ragionevoli e costituiscono un grande programma di azione per tutti i nostri governi. Noi adulti abbiamo creato questo problema, non i giovani, e miliardi di giovani vivono in paesi dove le emissioni sono le più basse del mondo perché c’è povertà. Per questo motivo – aggiunge in risposta alla richiesta dei ragazzi di maggiore uguaglianza legata alle politiche per il clima – combattere i mutamenti climatici è in sé una lotta per una distribuzione più equa».
Di fronte al capo dello Stato Sergio Mattarella e con il primo ministro Boris Johnson collegato in videocall, Draghi ha assicurato: «Come Presidenza del G20 e Co-Presidenza della COP26, stiamo spingendo i Paesi a rispettare i propri impegni climatici e, in certi casi, che siano pronti a prenderne di più audaci. Se vogliamo avere successo, tutti i Paesi devono fare la loro parte, a partire da quelli del G20. I Paesi del G20 generano oltre l’80% del PIL a livello mondiale e oltre il 75% delle emissioni».
Quindi ha ripercorso gli ultimi impegni assunti dai governi, sottolineando che c’è bisogno di un nuovo slancio: «Nella loro riunione a giugno, i ministri dell’Istruzione del G20 si sono impegnati a promuovere l’insegnamento in materia di sviluppo sostenibile nei programmi didattici. A luglio, alla riunione ministeriale G20 su Energia e Clima a Napoli, i ministri si sono impegnati a dedicare una parte significante dei loro piani di ripresa alla transizione ecologica».
«Dobbiamo agire ora. Credo fermamente che abbiamo tanto da imparare dalle vostre idee, i vostri suggerimenti e la vostra leadership. La vostra pressione, lo dico francamente, è benvenuta». Draghi tende una mano ai giovani attivisti, riconoscendone l’impegno e il valore. Nel suo intervento al “Youth4Climate” il premier ha sottolineato come mobilitazione dei ragazzi sia «stata di grande impatto». «Potete starne certi: vi stiamo ascoltando», ha aggiunto.
Il discorso del premier è tutto incentrato nel dare rilevanza alle giovani generazioni e al loro apporto fondamentale. «Rappresentate – ha sottolineato Draghi – la generazione di giovani più grande nella storia. Circa 3 miliardi di persone con meno di 25 anni, la maggior parte delle quale vengono da Paesi a basso e medio reddito. Questa generazione, la vostra generazione, è la più minacciata dai cambiamenti climatici». Le diseguaglianze globali in termini di povertà, malnutrizione, accesso a servizi sanitari sono sotto gli occhi di tutti. «Avete ragione – ha detto Draghi ai ragazzi – a chiedere una responsabilizzazione, a chiedere un cambiamento. La transizione ecologica non è una scelta, è una necessità – ha aggiunto – Abbiamo solo due possibilità. O affrontiamo adesso i costi di questa transizione. O agiamo dopo, il che vorrebbe dire pagare il prezzo molto più alto di un disastro climatico».