In tutto il mondo il prezzo del gas naturale, che nelle ultime settimane era molto aumentato a causa della crisi del reperimento di energia in Europa, ha subito un repentino calo. A ribaltare i movimenti dei mercati le parole pronunciate dal presidente russo Vladimir Putin: «La Russia – ha sottolineato – è un fornitore di gas affidabile per l’Asia e l’Europa e rispetta gli impegni in pieno. Gazprom non ha mai rifiutato di aumentare le forniture di gas all’Europa, se richiesto. Semmai sarebbe la politica dei contratti di breve termine ad essersi rivelata errata».
Gli aumenti del prezzo dell’energia sono dovuti alla particolare condizione in cui si trova l’Europa: le riserve di gas naturale sono ai loro minimi storici dal 2013, in una fase in cui i consumi stanno aumentando significativamente sia per l’arrivo della stagione fredda sia per la ripresa della produzione industriale, dopo i periodi più difficili della pandemia da coronavirus.
Secondo diversi osservatori e funzionari europei la colpa era in gran parte attribuibile alla Russia, uno dei principali fornitori di gas per l’Europa, che non aveva aumentato in modo significativo le forniture. Putin ha respinto tutte le accuse ma ammesso che nel breve periodo potrebbe aumentare le forniture di gas verso l’Europa: apparentemente questa sola dichiarazione ha rassicurato gli operatori internazionali, e di conseguenza su tutti i principali mercati il prezzo del gas ha registrato un netto calo.
«La Russia aumenterà le forniture all’Europa, anche attraverso l’Ucraina, per far fronte alla crisi energetica ed è pronta a stabilizzare il mercato» a fronte dell’impennata dei prezzi. Putin ha sottolineato che la crisi attuale è anche dovuto alla strategia europea di sospendere i contratti a lungo termine a favore di quelli spot, strategia che ora sta presentando il conto. «Le vendite di gas all’Europa – ha aggiunto Putin – potrebbero dunque toccare un nuovo record storico quest’anno e le forniture tramite l’Ucraina eccederanno i volumi previsti dal contratto di Gazprom». Il prezzo del gas, dopo le parole di Putin, ha invertito la corsa ed è sceso del 7% (prezzo di novembre): sulla piattaforma di riferimento Dutch Title Transfer Facility in mattinata il gas aveva toccato i 160 euro al megawattora.