Mancano solo 48 ore alle elezioni europee e il governo Meloni decide di usare gli ultimi assi nella manica. Tra questi il rinnovo della social card “Dedicata a te”. La carta prepagata riservata alle famiglie a basso reddito esiste già, certo. L’ha lanciata il governo Meloni già con la manovra per il 2023 come sorta di “compensazione” per l’abolizione del reddito di cittadinanza. Ma sin qui, come viene ricordato sul sito di Poste Italiane nei cui uffici è possibile ritirarla, la carta garantiva un budget una tantum di 382,50 euro, da poter spendere esclusivamente in beni alimentari di prima necessità. Adesso il governo è pronto a rinnovare la social card sommando 100 milioni ai 500 già stanziati nell’ultima manovra.
Lo scorso anno il contributo, riservato alle famiglie con figli e Isee sotto i 15mila euro che non ricevano l’Assegno di inclusione o un sussidio di disoccupazione, era stato svelato l’11 luglio e la distribuzione delle card era iniziata pochi giorni dopo. Stavolta si anticipa al 6 giugno anche se i soldi (la cifra dovrebbe salire a circa 500 euro una tantum) potranno essere spesi solo da settembre.
Si potrà usare la social card oltre che per acquistare beni alimentari di prima necessità, anche per fare benzina, per pagare mezzi di trasporto o per avere sconti sui medicinali. Ad aumentare, riferisce sempre Simone Canettieri sul Foglio, dovrebbe essere pure la platea dei beneficiari. Potranno esserlo tutte le famiglie (con prole) con Isee non superiore a 15mila euro, e che non percepiscano già altri strumenti di sostegno pubblico.
Si ipotizza così una platea totale di beneficiari di circa 1,3 milioni di persone. Penserà direttamente l’Inps, comunque, a individuare i potenziali beneficiari e, si presume, contattarli per proporre il servizio. Le nuove social card, in realtà, potranno essere utilizzate solo da settembre, e la distribuzione inizierà a partire da luglio. Ma un annuncio a due giorni dal voto per le Europee non guasta. Obiettivo esplicito: aiutare le famiglie a basso reddito ad arrivare a fine mese con un po’ più di respiro. Obiettivo implicito: spingere il partito della premier sopra la soglia “psicologica” del 26%.
Nessuno spot elettorale, ha giurato il ministro Lollobrigida in un’intervista al Messaggero: «La mia intenzione era presentare il nuovo sostegno subito dopo le elezioni europee, per non creare confusione con il voto. Ma visto che si parla erroneamente di ritardi e milioni di famiglie in difficoltà attendono un aiuto, devo a loro una risposta immediata». Ma i 600 milioni con cui l’ultima legge di Bilancio ha rifinanziato il Fondo per acquisto di beni di prima necessità, sommati a 50 milioni rimasti inutilizzati perché chi ne aveva diritto non ha ritirato la card Postepay, saranno comunque troppo pochi per coprire tutti i nuclei con almeno tre componenti e in difficoltà economica. Come l’anno scorso, molti rischiano di aprire le liste pubblicate sul sito del loro Comune e scoprire che in base ai dati a disposizione dell’Inps risultano “idonei non beneficiari“: cioè rispettano i paletti previsti dal decreto ministeriale in fase di finalizzazione ma non vedranno un euro. Non un bello spot elettorale. Ma a quel punto le elezioni europee saranno ampiamente archiviate.