Hanno abbandonato il porto, ma non la protesta. Dopo il blitz della polizia che ha sgomberato il presidio di manifestanti davanti al varco 4 del porto, i portuali di Trieste e i “no Green pass” si sono trasferiti nel Porto vecchio per continuare la protesta contro l’obbligo di certificazione verde nei luoghi di lavoro. Una parte dei manifestanti presidia, invece, piazza Unità d’Italia con il rischio che finisca come al porto, con uno sgombero, perché, come confermato all’Agi da fonti della Prefettura, è una manifestazione non autorizzata che viola oltretutto il patto stretto coi contestatori.
Il presidio del porto di Trieste era stato organizzato inizialmente da alcuni lavoratori portuali, organizzati in un Coordinamento lavoratori portuali di Trieste (Clpt), ma era diventata ben presto un evento simbolico, a cui si erano aggregate prima decine e poi centinaia di manifestanti contrari al Green pass che non avevano niente a che fare con il porto, e che venivano anche da fuori Trieste. In ogni caso, benché i portuali avessero annunciato la settimana scorsa che avrebbero bloccato il porto, in realtà le attività non si sono mai davvero fermate, e anzi sono sempre proseguite a buon ritmo, sebbene con qualche rallentamento e disagio. La gestione del presidio è stata caratterizzata da una certa confusione: sabato sera la manifestazione era stata sciolta e gli organizzatori avevano detto che i portuali sarebbero tornati al lavoro già domenica, ma dopo un duro confronto interno gli organizzatori avevano fatto sapere di averci ripensato. Domenica si era anche dimesso Stefano Puzzer, il leader del Comitato dei portuali.
Stefano Puzzer, rimasto il leader del movimento anche dopo le dimissioni da portavoce del sindacato Clpt, ha annunciato la costituzione di un nuovo organismo in rappresentanza dei cittadini contro il Green pass e che porterà avanti quindi la manifestazione in corso a Trieste. Si chiama Coordinamento 15 ottobre e i portavoce sono il portuale Stefano Puzzer e Dario Giacomini, noto medico no vax di Vicenza, primario radiologo sospeso dall’Ordine, presidente dell’associazione Contiamoci, nata per i sanitari sospesi. Ne fa parte anche lo psichiatra Marco Bertali. «Non pensate che qualcuno ci stia dettando la linea – ha detto Puzzer – ci stiamo solo organizzando. Non stiamo sotto nessuno». Sull’ipotesi che la piazza della protesta si stia spaccando, i portavoce hanno assicurato che si tratta di «un’apparente divisione, è solo questione di coordinamento».
La protesta continuerà fino a sabato quando è prevista a Trieste la presenza del ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, il quale, come è stato riferito, dovrebbe incontrare una delegazione di manifestanti. L’obiettivo, come più volte ripetuto, è chiedere al governo l’abolizione del Green pass. Nel frattempo, ha annunciato la piazza, si continuerà a protestare. Il Coordinamento dei lavoratori portuali triestini (Clpt), fa sapere che gli scioperi generali indetti dalla FISI e dalla Confsafi, ai quali ha aderito con l’astensione dal lavoro dal 15 al 20 ottobre, «risultano tuttora validi, mai revocati» e dunque non sono illegittimi. In una nota diffusa stamani il Clpt invita «a porre fine a una pratica di diffusione di notizie false che è palesemente lesiva dei diritti democratici dei lavoratori e antisindacale».