Una «umile offerta alla divinità». Così John Coltrane considerava A Love Supreme, il suo capolavoro, pietra miliare della storia del jazz, era tanto un testamento personale quanto una pubblica dichiarazione, un sermone di fede universale. Ad ampliare gli orizzonti della storia di un grande artista e di una creazione musicale senza tempo, il 22 ottobre viene reso accessibile al pubblico A Love Supreme: Live In Seattle, rara performance dal vivo in un club registrata con un set di due microfoni piazzati sul palco, collegati a un registratore a bobine Ampex. I nastri (copia unica), che contenevano questa performance dell’ottobre 1965, furono ben conservati, il che ha garantito una buona qualità del suono, che risulta chiaro e privo di distorsione. Per tutto questo tempo sono rimasti a Seattle nella collezione privata del sassofonista e didatta Joe Brazil, ascoltati negli anni da pochi, fortunati musicisti ed amici, e quindi sostanzialmente ignoti fino ad oggi.
A Love Supreme: Live In Seattle è un’autentica rivelazione di straordinaria importanza storica, dove si fotografa il momento in cui Coltrane stava espandendo il suo storico quartetto (il cosiddetto Classic Quartet) con l’aggiunta di un secondo sassofonista (Pharoah Sanders) e di un secondo contrabbassista (Donald Raphael Garrett) per catapultarsi nell’ultima fase del suo percorso musicale, tanto intenso quanto improntato alla spiritualità.
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Come asserisce lo storico della musica Ashley Kahn nelle lunghe ed esaustive note di copertina, A Love Supreme: Live In Seattle «offre la prima prova del maestro dell’espressione musicale alle prese con la sua opera capitale all’interno dei ristretti confini di un jazz club… Il 2 ottobre 1965, un sabato, a Seattle, tutti gli elementi fondamentali erano a disposizione: musica, musicisti, pubblico, un forte spirito di comunanza, un certo afflato politico. Coltrane decise quindi di procedere, e – fatto di grande rilievo – il tutto fu registrato».
La storia della suite A Love Supreme è la storia di John Coltrane, il suo viaggio musicale, il suo sentiero spirituale. È diventata una delle incisioni più celebrate e influenti emerse dal mondo del jazz, oggetto di culto e di studio da parte di musicisti anche molto lontani dal genere specifico. La rivista Rolling Stone, tanto per fare un esempio eloquente, mette A Love Supreme nella lista degli album più importanti di tutti i tempi.
Se A Love Supreme: Live In Seattle è una rarità che farà gola a tutti gli amanti del jazz (ma non solo), World Expansion, album che porta il nome della band formata da Francesco Lomagistro (batteria), Gaetano Partipilo (sax alto ed elettronica) e Fabio Giachino (piano, synth ed elettronica), è un progetto trasversale, un vero e proprio crossover frutto di una brillante commistione di svariati generi.
L’album porta nel nostro Paese i percorsi sonori intrapresi dal nuovo jazz d’Oltre Manica che riprende gli insegnamenti di Charlie Parker e John Coltrane, coniugandoli con ritmi e suoni più attuali. Futurismo musicale di un “mondo in espansione”: «Non saprei come connotare esattamente il disco dal punto di vista stilistico, anche perché ogni ascoltatore, come spesso avviene, fornisce una sua chiave di lettura in base ai suoi ascolti e ai suoi gusti musicali», commenta Lomagistro. «Sicuramente il sound dell’album è concepito per “un mondo in espansione”, motivo per cui è nato così il titolo dell’album e del progetto. Assieme a Gaetano e Fabio, speriamo che la nostra musica possa arrivare non solo ai jazzofili, ma soprattutto al pubblico delle nuove generazioni». L’album è pubblicato dall’etichetta Prima o Poi di Petra Magoni, teatrale e ingombrante presenza nel brano Two O’ Clock, del quale è anche autrice del testo.
È definita “alt jazz” la musica dei Badbadnotgood, band di Toronto che ha reinventato famose canzoni rap come jam post-bop e lounge, mettendo in connessione Miles Davis e Pharoah Sanders con Kendrick Lamar e Tyler, the Creator. Nel nuovo album Talk Memory esplorano nuovi e più difficili territori: l’apertura di nove minuti Signal From the Noise dà vita all’album con suoni irradiati dal cosmo, lo spirito di Sun Ra che incombe, prima che emerga un riff di pianoforte semplice ma emozionante. È un incredibile gioco di prestigio che racchiude la morbidezza e l’immaginazione. I Badbadnotgood sono nati per capovolgere la tradizione.