L’Europa è l’epicentro della quarta ondata Covid. Dopo le parole allarmanti dell’Oms, a certificare questo scenario sono i numeri dei contagi e dei morti che si sono registrati nel vecchio Continente negli ultimi giorni. In tutta Europa sono stati circa 2 milioni i nuovi casi di Covid accertati nell’ultima settimana con 28.000 i decessi. Una nuova emergenza che ha spinto diversi Paesi europei a varare in tutta fretta una serie di misure restrittive, tra Green pass e lockdown.
L’Austria è il primo Stato dell’Europa occidentale a reintrodurre il lockdown generalizzato, quindi anche per i vaccinati, e il primo Paese europeo a rendere la vaccinazione obbligatoria per tutti. Dal prossimo lunedì, quindi, in Austria sarà possibile uscire di casa solo per motivi di lavoro, per visite mediche, per fare la spesa, per andare in farmacia o per fare esercizio fisico. Tranne in casi eccezionali, le scuole riprenderanno la didattica a distanza.
La Germania diventata il grande malato d’Europa, con contagi a livelli record (sulla soglia dei 60mila), ha annunciato regole più rigide in base alla situazione nei vari Länder: supera la prima soglia, il Green pass si ottiene solo con la regola delle «2G» («geimpft» e «genesen» ovvero vaccinati e guariti): un lockdown di fatto per i non vaccinari. L’ultima stretta in Baviera, dove sono stati cancellati i mercatini di Natale e ci sarà un lockdown nelle aree più a rischio.
In Belgio torna all’uso della mascherina nei luoghi pubblici e da lunedì prossimo tutti i lavoratori non essenziali dovranno lavorare per almeno quattro giorni a settimana da casa, con una riduzione a tre dal 13 dicembre. Prevista anche la richiesta del Green Pass per i mercatini di Natale.
Il Regno Unito ha puntato tutto sull’immunizzazione di massa con una dose “booster”, evitando di reintrodurre misure restrittive anche dopo i picchi di contagi delle scorse settimane. E continua a non essere obbligatorio l’uso della mascherina anche nei locali al chiuso. In Irlanda sono in vigore nuove restrizioni : tra queste il coprifuoco a mezzanotte per i locali, la richiesta di un Green Pass «2G» (vaccinati o guariti) per cinema e teatri, la richiesta di lavorare da casa per tutti i lavoratori non essenziali.
In Danimarca è tornato il pass vaccinale per poter accedere a locali notturni, bar, ristoranti al chiuso, grandi eventi. Anche la Svezia dopo aver revocato tutte le misure anti-Covid a settembre, ora vuole imporre l’obbligo di Green pass dal primo dicembre per accedere agli eventi al chiuso con più di 100 persone, una misura raccomandata dalle autorità sanitarie locali per evitare un’impennata dei contagi nelle prossime settimane.
In Grecia da lunedì chi non è vaccinato non potrà più accedere ai “luoghi chiusi”: oltre ai ristoranti – dove già valeva il divieto – anche cinema, teatri, musei e palestre. Per scongiurare nuove “morti evitabili”, Atene ha inoltre stabilito di ridurre la durata del Green pass a 7 mesi per gli over 60 come incentivo ad affrettare la terza dose.
In Repubblica Ceca il governo ha approvato nuove restrizioni nei confronti delle persone non vaccinate, che da lunedì non potranno partecipare a eventi pubblici, andare in bar e ristoranti, recarsi dai parrucchieri, in musei e simili o utilizzare hotel. Saranno ammesse solo le persone vaccinate e quelle che sono guarite dal Covid. Inoltre, il governo ha annunciato test obbligatori per i dipendenti non vaccinati di tutte le aziende e società una volta alla settimana. In Slovacchia l’esecutivo ha annunciato un lockdown per i no vax sul modello austriaco.
Allarmante la situazione della Slovenia, dove la curva dei contagi rimane alti nonostante le misure restrittive adottate dal governo sloveno il 5 novembre scorso, tra le quali vi è l’obbligo del Green Pass, limitazione degli orari di apertura di bar e ristoranti e il divieto di assembramento. In Serbia il governo ha adottato solo misure leggere, come la necessità di presentare il Green Pass nei locali pubblici solo dopo le 10 di sera.
La situazione non è uguale in tutto il Vecchio Continente: la nuova ondata partita da Est sta colpendo adesso il Centro-Nord dell’Europa. Ci sono anche Paesi, come la Spagna, la Francia e l‘Italia, dove i contagi aumentano ma la pandemia non è ancora sfuggita di mano. La Francia, con i casi raddoppiati rispetto a una settimana fa (oltre 20 mila), valuta nuove restrizioni. Intanto resta il certificato verde, che non viene però richiesto sui luoghi di lavoro. La Spagna è uno dei Paesi meno colpiti dalla nuova ondata, nonostante l’assenza di obbligo di Green pass, grazie a un tasso di vaccinazione record, con una copertura pressoché totale tra gli over 70.