Liguria, Marche, Veneto e la Provincia Autonoma di Trento passano dalla zona bianca alla zona gialla, aggiungendosi alla provincia autonoma di Bolzano, alla Calabria e al Friuli Venezia Giulia. Tra zona bianca e zona gialla, comunque, c’è una sola differenza, ossia che in quest’ultima le mascherine sono obbligatorie anche nei luoghi all’aperto, e non solo nei luoghi chiusi, in quelli affollati all’aperto e sui trasporti pubblici.
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Nel monitoraggio settimanale Liguria, Marche, Trento e Veneto hanno superato tutte e tre le soglie che determinano il passaggio in zona gialla. Per passare dalla zona bianca alla zona gialla, bisogna avere un’incidenza settimanale dei contagi superiore a 50 casi ogni 100mila abitanti e, allo stesso tempo, un’occupazione dei posti letto nei reparti ordinari da parte dei pazienti ricoverati per Covid-19 superiore al 15 %, e superiore al 10% in terapia intensiva.
Rispetto alla zona bianca, la nuova colorazione, che durerà almeno 15 giorni, prevede un cambiamento per quanto riguarda l’uso delle mascherine: nella zona gialla devono sempre essere portate con sé e indossate a protezione delle vie respiratorie sia nei luoghi al chiuso diversi dalle abitazioni private che in tutti i luoghi all’aperto.
Fino al 6 dicembre c’erano altre minime differenze tra zona gialla e zona bianca, che però sono venute meno con l’entrata in vigore del Green Pass rafforzato, il certificato che si può ottenere solo con la vaccinazione o con la guarigione dal coronavirus. Ad esempio non ci sono più distinzioni per quanto riguarda i limiti di capienza di eventi, spettacoli e ristoranti, a cui tanto in zona bianca quanto in zona gialla ora si può accedere solo con il Super Green pass. Un’altra differenza che è stata annullata dal nuovo Green pass è che non c’è più un limite al numero di persone che possono sedersi allo stesso tavolo al chiuso di un bar o di un ristorante (prima del 6 dicembre in zona gialla il limite era di 4 commensali non conviventi).
Il presidente del Veneto Luca Zaia ha firmato un’ordinanza che ha anticipato il passaggio a zona gialla a sabato 18 dicembre: oltre all’obbligo di indossare la mascherina all’aperto, previsto già dalle regole decise dal governo, in Veneto sono state introdotte limitazioni per i rientri in famiglia degli ospiti delle residenze sanitarie assistite: dovranno sottoporsi a un tampone, rimanere sette giorni in isolamento e poi fare un nuovo test. È stata accorciata anche la frequenza dei tamponi agli operatori sanitari: verrà fatto un test ogni quattro giorni e non più ogni dieci.