Di fronte al boom di contagi, con una stima di 2,5 milioni di persone in quarantena, la quarta ondata del Covid, segnata dalla rapida diffusione della variante Omicron (nel giorno di Natale era già responsabile del 45% degli oltre 54.000 casi individuati), rischia di “paralizzare” l’Italia. Le categorie più colpite sono quelle di medici e infermieri ma anche i macchinisti dei treni, i piloti degli aerei e le forze dell’ordine.
La quarantena, che è stata finora fondamentale e imprescindibile per il contenimento dei contagi, diventerà probabilmente un problema sia per il sistema di tamponi già in crisi, sia per il mondo del lavoro. È possibile che le assenze delle persone isolate in via precauzionale creino assenze e disservizi. Per questo è diventata d’attualità la domanda se le regole sulle quarantene per i contatti stretti debbano, o perlomeno possano, essere rese meno rigide.
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«C’è una situazione di grave disagio per gli infermieri che lavorano nelle strutture ospedaliere. I colleghi non sono in grado di garantire la quotidianità della loro attività professionale e lavorano in condizioni pietose»: a lanciare l’allarme è il presidente del sindacato infermieri Nursing Up, Antonio De Palma. Secondo la Fnopi, la Fedrazione nazionale degli ordini infermieristici, in questo momento tra contagiati e confinati a casa in attesa di tampone a mancare all’appello sarebbero in 25mila: 20mila infermieri e 5mila medici circa.
E comincia a soffrire anche il settore dei trasporti: non ci sono solo i voli cancellati per mancanza di personale, piloti e hostess costretti a casa dal Covid. Il Piemonte, ad esempio, sostituisce con bus i treni risultati privi di personale ferroviario in quanto positivo al test Covid o in isolamento per contatto con soggetti positivi. La decisa accelerata della situazione pandemica ha impatto anche sugli equipaggi di Trenord, «rendendo necessaria la riprogrammazione parziale del servizio ferroviario in Lombardia». In questi giorni, l’azienda «registra un centinaio di assenze per positività a Covid-19 o quarantene fra capitreno e macchinisti, in aggiunta alle 50 che mediamente si contano per malattia o permessi. Le assenze sfiorano dunque il 12% delle circa 1300 persone, tra capitreno e macchinisti, che in questi giorni servirebbero per effettuare le 1800 corse programmate per le settimane di festività». La diffusione dei contagi sta incidendo “fortemente” sul servizio, «determinando la previsione di circa 100 corse forzatamente soppresse nei prossimi giorni» spiega il gruppo. La situazione è in progressiva evoluzione: Trenord consiglia ai passeggeri di consultare App e sito trenord.it, su cui vengono anticipate le modifiche al servizio.
Alcune corse della linea ferroviaria Circumvesuviana sono state soppresse a causa dell’improvvisa indisponibilità di personale, per malattia o quarantena, legata all’emergenza Covid. Molta preoccupazione anche in Toscana. Il trasporto pubblico su gomma col gestore unico At è preoccupato. «Se i casi di Covid e le quarantene aumenteranno, c’è il ragionevole rischio che sarà molto difficile garantire il servizio al massimo livello quando riapriranno le scuole», avverte il presidente Gianni Bechelli. Cancellati numerosi treni. Il Comune di Firenze è tornato a un massiccio uso dello smart working «per l’aumento notevole dei contagi – ha detto il sindaco Nardella – non c’è una decisione strutturale o strategica ma c’è l’esigenza di evitare di bloccare l’amministrazione».