Mentre l’obbligo di mascherine all’aperto era stato eliminato l’11 febbraio, il 20 aprile si deciderà se prorogare l’obbligo di tenere le mascherine al chiuso ancora per qualche settimana oppure farlo decadere a partire dal primo maggio come previsto da decreto. Infatti, la road map fissata dal governo con il decreto Riaperture prevede che l’obbligo finisca il 30 aprile, ma i dati sui nuovi contagi convincono gli esperti a rivalutare l’allentamento alla luce dell’andamento della curva epidemiologica.
Fino al 30 aprile bisogna indossare la mascherina chirurgica in tutti i luoghi al chiuso ad eccezione delle abitazioni private. In discoteca la mascherina può essere tolta al momento del ballo. Nei bar e ristoranti deve essere indossata quando non si è al tavolo. Le Ffp2 si dovranno ancora tenere su aerei, navi, treni, autobus, metro, pullman, funivie, cabinovie e seggiovie coperte, nei concerti al chiuso e durante le competizioni sportive. Ma l’obbligo di mascherina potrebbe essere prorogato.
«Decideremo dopo il 20 aprile», conferma il ministro della Salute Roberto Speranza. Se l’andamento dei contagi dovesse mostrarsi stabile o addirittura in salita potrebbe essere firmata una circolare che proroga l’obbligo di proteggere naso e bocca almeno due settimane o addirittura un mese. Un’emergenza che, nonostante la fine dello stato di emergenza e l’addio al Cts, non terminerà mai. Mentre la gran parte dei Paesi europei ha già detto addio alla maggior parte delle restrizioni, dal Green pass alle mascherine.
Ed è proprio sulle mascherine con l’ultimo decreto legge, quello che in teoria doveva far ripartire l’Italia, si è creata infatti l’ennesima polemica. Se fino a qualche giorno fa le circolari ministeriali prevedevano che le mascherine a scuola dovessero essere indossate in base alla classe (i bimbi dell’infanzia ne erano esentati, dalla primaria in su diventava obbligatoria), adesso si ritorna alla differenziazione per età. A coprirsi naso e bocca dovranno essere tutti i bambini dai sei anni in su.
E questo ha creato l’ennesima confusione. Ci sono dei bimbi che compiono la fatidica età mentre sono ancora all’ultimo anno di asilo, e così si ritrovano ad essere gli unici mascherati in mezzo ad un’intera classe libera dal dispositivo individuale. In effetti la circolare del ministero dell’Istruzione parla chiaro: all’asilo, in assenza di infetti o fino a tre casi, «solo per i bambini che abbiano superato i sei anni di età è previsto l’utilizzo di dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo chirurgico». Mascherina che diventa Ffp2 «per dieci giorni dall’ultimo contatto» in caso di quattro casi di positività o più. Quindi fino al 31 marzo il discrimine era la classe di appartenenza, non l’età. Sintomo che le regole sono effettivamente cambiate, ma in peggio.